MANTOVA Sotto una nuova luce è l’innovativa illuminazione dai toni caldi che è stata installata in 3 stanze del favoloso Palazzo D’Arco per dare risalto ai suo tesori come quadri, ambienti e saloni. Il progetto, tuttavia, è teso a completare le altre 9 stanze, che saranno così valorizzate.
«Lo scopo è rendere fruibile il palazzo, preservandone l’autenticità», ha esorditoItalo Scaietta, conservatore del Museo di Palazzo d’Arco durante la presentazione di ieri sera, avvenuta nella Sala degli Antenati.
Grazie al progetto illuminotecnico di Lorenzo Sacchi e alle nuove tecnologie, come il led, alcuni ambienti della dimora signorile dei marchesi d’Arco godranno di un’illuminazione più significativa, come la fornitissima cucina dell’800 e il salone dd’onore degli Antenati.
A supporto del progetto è intervenuto anche l’architetto Roberto Soggia. «Lo studio progettuale è volto a rispettare la casa-museo, più luce c’è a disposizione, più l’occhio apprezzaµ, ha osservato l’architetto Sacchi intervenendo alla presentazione.
«Palazzo d’Arco ha visto restauri - ha anche ricordato il conservatore Scaietta -, per questo abbiamo pensato a un mecenatismo adozionale: per l’anno prossimo abbiamo ideato un calendario eventi per il pubblico per celebrare i fiori e la natura: con il biglietto di entrata cercheremo di raccogliere i 100.000 euro necessari per i lavori di cui necessita questa dimora storica. Dovremmo creare una sorta di “Mantova circolare” - ha concluso poi il conservatore - ovvero far uscire il visitatore dall’usuale “Percorso del Principe”, collaborando con il Comuneµ.
Sulla stessa linea di pensiero è Giovanni Buvoli, vicesindaco: «A Mantova il turista mediamente soggiorna 1,7 notti, ma per aumentare lle permanenza è necessario aumentare l’offertaµ. A sostegno di Buvoli, anche il sindaco di Borgo Virgilio, Francesco Aporti: «È opportuno che il turista si fermi di più in città e provincia e che si crei reteµ.
Ad arricchire la serata, l’accensione di un magnifico albero di Natale ad opera di Benedetta Ombroni e l’esecuzione di alcuni brani del “Canto di Natale”, grazie all’Accademia teatrale Campogalliani.