- Teatrino di Palazzo d’Arco
- venerdì 9 maggio 2025
- 20:45
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Gli “Scherzi” sono atti unici scritti da Anton CHEKHOV, tra il 1880 e il 1890, che evidenziano le ipocrisie della società del suo tempo, in particolare quelle dei proprietari terrieri russi di fine ‘800. Sullo sfondo di una scenografia essenziale, si svolgono vere e proprie schermaglie, duelli verbali e dove i personaggi, con la loro stupidità,avidità,furbizia giocano con l’ambiguità delle loro intenzioni. I temi su cui CHEKHOV ha indagato sono universali e per tale motivo alcuni atti sono stati contestualizzati in epoche diverse da quella originale, senza perdere di efficacia e potenza drammaturgica. Le scene realistiche sfumano dal tragico al comico,dal grottesco all’ironico e viceversa, richiamando nel ritmo e nei temi lo stile vaudeville, molto popolare in Francia all’epoca di CHEKHOV.
Interventi canori e coreografici arricchiscono la rappresentazione, amalgamando i sei atti unici e facendone una piéce in sé compiuta.
IL NOME EQUINO: Esilarante gioco di nomi in russo alla ricerca del vero nome del guaritore di mal di denti del protagonista.
LA NATURA ENIGMATICA: un uomo e una donna potrebbero amarsi, ma la “sfortuna” si accanisce a dividerli.
LA NOTTE PRIMA DEL PROCESSO: Una notte in una locanda fa da sfondo al tentativo di seduzione di una donna sposata, ma il finale a sorpresa ribalterà la situazione.
LA CORISTA: una giovane corista viene sopraffatta dalla furia della moglie di un suo ammiratore. La gelosia però è solo lo strumento di un ben architettato raggiro.
LA DOMANDA DI MATRIMONIO: Un possidente terriero si reca dal vicino per fare una domanda di matrimonio per la figlia. Questa non sapendo delle intenzioni dell’ospite innesca una lite furibonda, creando l’inizio di una unione burrascosa e alquanto comica.
L’ORSO: Un grezzo proprietario terriero si reca da una inconsolabile vedova per riscuotere un vecchio debito del marito. Dallo scontro ne nascerà una insospettabile attrazione e un lieto fine.