La 28ª edizione del Festival nazionale «Maschera d’Oro» si è svolta tra gennaio e marzo 2016. L’Accademia teatrale “Francesco Campogalliani” è giunta alla finalissima unitamente ad altre sei formazioni amatoriali, contendendo - oltre al premio come migliore compagnia - numerosi riconoscimenti individuali e di gruppo. In palio anche il 22º Premio Faber Teatro, promosso da Confartigianato Vicenza, destinato alla compagnia vincitrice della Maschera, che offre la straordinaria possibilità di esibirsi per una sera sullo storico palcoscenico dell’Olimpico di Vicenza, opera di Andrea Palladio e teatro coperto più antico del mondo.
MASCHERA D’ORO
Il premio all’aspirante architetto che però vuole fare l’attore
Ha iniziato ad avvicinarsi al Teatro quasi per caso, ora è diventato il suo obiettivo di vita. È quanto sta accadendo a Riccardo Fornoni, 21enne, residente in città, attore in forza all’Accademia teatrale Francesco Campogalliani di Mantova, che ha vinto il prestigioso premio nazionale “Maschera d’Oro”, al concorso per gruppi teatrali amatoriali di Vicenza. In gara c’erano 7 compagnie e Riccardo ha prevalso nella categoria Migliore Attore per avere interpretato il ruolo di Orazio, innamorato della bella Agnese nella commedia La scuola delle mogli di Molière. «Ho iniziato un paio d’anni fa un corso alla Campogalliani per aspiranti attori - racconta Riccardo -. Ero appena stato a Milano per il test di ammissione alla facoltà di Architettura, ma non ero passato; avevo tempo da impiegare e mi sono iscritto. L’ambiente mi piaceva, mi emozionava. Ho debuttato proprio con lo spettacolo di Molière. Il riconoscimento a Vicenza non me lo aspettavo». Ora vuole proseguire e perfezionarsi, perché ha capito che il teatro è il suo mondo. Intanto frequenta il Politecnico di Milano, sede territoriale di Mantova: è sempre meglio avere aperte più possibilità. La passione per la recitazione però è predominante. «Vorrei farlo di professione - ammette -. Non farò sicuramente l’architetto per tutta la vita, non mi ci vedo. Anche gli amici mi sostengono e mi spronano a mollare l’Università per dedicarmi di più al teatro. Voglio portare a termine questo percorso di studio, anche se le mie aspirazioni sono altre». Simpatico, affabile, ha le idee chiare. Nel tempo libero (anche se è sempre troppo poco), pratica lo skateboarding sulla tavola a 4 ruote. Attualmente non è più fidanzato. «Lo sono stato fino a quando frequentavo le scuole superiori, ma poi è finita anche perché ho avuto sempre meno tempo libero». Nell’anno in cui festeggia il 70º anniversario di fondazione, la Campogalliani porterà in scena ad ottobre le pièce di Molière al Teatro Sociale. Un’ulteriore occasione per rivedere Riccardo sul palcoscenico.
Graziella Scavazza
FESTIVAL LA MASCHERA D’ORO
Riccardo Fornoni, 21 anni, residente in città, attore in forza all’Accademia Campogalliani di Mantova, sabato sera è stato premiato alla finale della 28ma edizione del Festival Nazionale La Maschera d’oro di Vicenza. A Fornoni il premio migliore attore giovane per l’interpretazione del personaggio di Orazio ne La Scuola delle Mogli di Molière per la regia di Mario Zolin. Come evidenzia un passaggio della motivazione: Fornoni ha vestito la parte di Orazio con sapiente abilità. La sua recitazione e la sua gestualità hanno beneficiato di una spontaneità ricca di colori, ma anche della più opportuna compostezza, calibrate al punto da rendere il personaggio interpretato parte sempre attiva e ben armonizzata nell’intrigante testo di Molière. Per la Campogalliani che lo ha tra i suoi componenti, ma anche per il teatro in generale, giovani così offrono magnifiche prospettive.
VICENZA
Il pungente umorismo di Molière torna a rivivere sul palco del Teatro San Marco di Vicenza, grazie allo spettacolo "La scuola delle mogli" portato in scena dalla storica accademia teatrale mantovana Campogalliani, per la 28esima edizione del festival nazionale Maschera d’Oro. Lo scandalo di cui fu oggetto la commedia nel lontano 1662, soprattutto tra i nobili francesi dell’epoca, lascia oggi spazio alle risate e agli applausi, per uno spettacolo che ha piacevolmente coinvolto il numeroso pubblico vicentino dalla prima fino all’ultima battuta, grazie anche alla sapiente regia di Mario Zolin. Sullo sfondo di una scenografia volutamente spoglia, dovuta ad un allestimento semplice, essenziale, che comprende una panchina, uno sgabello e una porta, risaltano i magnifici costumi indossati dagli interpreti, così realistici e ben confezionati da proiettare lo spettatore nella società parigina di metà Seicento. Mattatore assoluto della serata, il bravissimo Claudio Madoglio, protagonista di un’interpretazione tanto magistrale da far passare quasi in secondo piano quella degli altri (seppur apprezzabili) attori. L’uomo, sbeffeggia i nobili della città etichettandoli come cornuti e sottolinea che un marito, per non rischiare di subire un tradimento dalla propria consorte, debba crescere la propria futura moglie nell’ignoranza più totale. Ma l’ingenuità, a volte, può essere un’arma a doppio taglio. La giovane infatti, sorvegliata dai due servitori di Arnolfo, si innamora di Orazio (Riccardo Fornoni), figlio di Oronte (Sergio Negri), grande amico del cinico borghese. La vicenda prende dunque una piega inaspettata per Arnolfo che, scoprendo di avere un rivale in amore, inizia una spietata "lotta" a distanza con Orazio, nel tentativo di boicottare gli incontri dei due giovani. Lo spettacolo, tra equivoci e sotterfugi, si conclude con un piacevole lieto fine, accolto dallo scroscio incessante degli applausi del pubblico.
VICENZA
Il concorso nazionale di teatro entra nel vivo. Appuntamento con Molière e il suo spassoso e pungente "La scuola delle mogli" questa sera alle 21 al Teatro San Marco di Vicenza, quarta tappa del 28º Festival nazionale "Maschera d’Oro" promosso da F.i.t.a. Veneto - Federazione italiana teatro amatori, in collaborazione con Regione, Comune, Il Giornale di Vicenza e Confartigianato provinciale e con il patrocinio di Provincia e Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. A salire sul palcoscenico, con la regia di Mario Zolin, sarà l’Accademia Teatrale "Francesco Campogalliani" di Mantova, formazione amatoriale tra le più longeve d’Italia e già vincitrice della kermesse nel 2002, nel 2003 e nel 2013.
Per tentare la quarta vittoria, dunque, l’Accademia si affida ad un Molière al vetriolo, che all’epoca della sua prima messinscena, nel 1662, scatenò un putiferio, dividendo intellettuali, aristocratici, teatranti e pubblica opinione, chi pro e chi contro l’autore.
Perché tanto scalpore? Perché il protagonista di questa piacevolissima commedia, l’altezzoso borghese e aspirante nobiluomo Arnolfo, è convinto che, per non correre il rischio di essere tradito, un uomo debba scegliere come moglie una giovane cresciuta a tale scopo fin dalla più tenera età, mantenendola lontana dalle tentazioni del mondo e quanto più possibile nell’assoluta ignoranza: «Se sposo un’oca – è infatti il suo motto – è per non essere fatto becco». Ma Agnese, la giovane designata a divenire sua moglie, è davvero così ingenua come Arnolfo crede? O i suoi sforzi non risulteranno, alla fine, non solo inutili ma perfino ridicoli? Nella Francia dell’epoca, tra matrimoni combinati che sfociavano quasi inevitabilmente in adulteri e donne – soprattutto nella nobiltà – sottomesse alla volontà di mariti e padri, un argomento del genere non poteva non toccare qualche nervo scoperto.
L’Accademia Campogalliani sceglie per questo suo Molière un’impostazione squisitamente classica, lasciando al testo del francese il ruolo di assoluto protagonista e affidandosi ad un cast composto da Claudio Madoglio, Valentina Durantini, Riccardo Fornoni, Matteo Bertoni, Gilberto Valle, Annalaura Melotti, Serena Zerbetto, Sergio Negri e Daniele Pizzoli. Scene di Diego Fusari e Mario Zolin, costumi di Francesca Campogalliani e Diego Fusari.
Fondata settant’anni fa, nel 1946, l’Accademia mantovana è intitolata al celebre burattinaio Francesco Campogalliani, discendente di un’antica famiglia di attori viaggianti. A costituire la compagnia fu Ettore Campogalliani, figlio di Francesco, compositore e maestro di numerosi grandi cantanti del melodramma italiano.
Biglietti interi a 10 euro e ridotti a 8.50, in vendita questa sera, dalle 19, al botteghino del teatro San Marco (telefono 0444 921560) o in prevendita nella sede di F.i.t.a. Veneto, in stradella delle Barche 7 a Vicenza (telefono 0444 324907). Informazioni sul sito internet www.fitaveneto.org. M.M.