L’Accademia Campogalliani affronta, a inizio di Stagione, l’autore contemporaneo Jean-Paul Alègre. L’ironia, in bilico tra la commedia degli equivoci e le boutade dell’avanspettacolo, presenta un’anima tipicamente francese, surreale e venata da un filo di tristezza. Luci e ombre della ribalta si compone di 7 episodi tratti da La ballade des Planches. Protagonista è il teatro, vissuto dietro al sipario che a sprazzi si apre sul mondo reale. Il palcoscenico diviene figura incorporea che si diverte a mescolare le carte, a confondere finzione e vita vera. Mario Zolin alla regia ha fatto proprio il mix di situazioni, atmosfere e colori espressivi, e ha affidato molteplici ruoli a nove interpreti. Isabella Bertolini ha confermato strabiliante efficacia nell’aver ammantato d’ingenuo candore la parte da svampita cronica, e ha condiviso le risate più fragorose di pubblico con Diego Fusari, che ha condotto le iperboli comiche a vertici di umorismo allo stato puro. Ad aprire e chiudere la pièce, le compite Valentina Durantini e Giovanna Bertoli, la prima impegnata anche in un malinconico monologo, la seconda paradossale suicida. Inquietantemente cinico il regista prima e conduttore poi, Michele Romualdi, che ha infine spiccato un balzo nel futuro assieme a Stefano Bonisoli e Riccardo Fornoni, i quali hanno altresì impersonato rispettivamente un proiettore filosofeggiante e un logorroico attore. Ancora, il fascino di Melissa Carretta e la tenerezza di Eleonora Ghisi. Buonumore e applausi hanno accompagnato l’intera serata. Repliche fino al 6 dicembre.