TEATRO D’ARCO
Oggi alle 21, a trenta anni dalla morte di Primo Levi, il professore Frediano Sessi, con la collaborazione dell’Accademia Teatrale Campogalliani, lo ricorderà al Teatro d’Arco di Mantova.
Gli attori Diego Fusari, Adolfo Vaini e Mario Zolin , dopo la proiezione di Se questo è un uomo, leggeranno brani dell’autore da Il veleno di auschwitz , il volto e la voce: testimonianze in tv.
Il celeberrimo romanzo Se questo è un uomo fu scritto tra il dicembre 1945 e il gennaio 1947 e rappresenta la coinvolgente ma meditata testimonianza di quanto vissuto dall’autore nel campo di concentramento di Auschwitz. Levi sopravvisse infatti alla deportazione nel campo di Monowitz, lager satellite del complesso di Auschwitz e sede dell’impianto Buna-Werke proprietà della I.G. Farben.
Il testo venne scritto non per muovere accuse ai colpevoli, ma come testimonianza di un avvenimento storico e tragico. Lo stesso Levi diceva testualmente che il libro era «nato fin dai giorni di lager per il bisogno irrinunciabile di raccontare agli altri, di fare gli altri partecipi» ed è scritto per soddisfare questo bisogno. L’opera, durante la sua genesi, fu comunque oggetto di rielaborazione. Al primo impulso da parte di Levi, quello di testimoniare l’accaduto, seguì un secondo, mirato ad elaborare l’esperienza vissuta, il che avvenne grazie ai tentativi di spiegare in qualche modo l’incredibile verità dei lager nazisti. Il destino del libro doveva rivelarsi in un qualche modo imprevedibile, paragonabile da questo punto di vista alla sorte umana con i suoi più impensati alti e bassi: infatti il manoscritto fu rifiutato da Einaudi in due occasioni, nel 1947 e nel 1952, visto favorevolmente da Natalia Ginzburg, ma non da Cesare Pavese. Venne dato alle stampe dalla casa editrice Francesco De Silva, che fece uscire però solo 2500 copie. Il successo e la notorietà del libro si fecero attendere fino al 1958, anno in cui l’opera venne ripubblicata proprio da Einaudi.
Quando Levi morì, Claudio Magris scrisse un articolo che cominciava così: «È morto un autore le cui opere ce le troveremo di fronte al momento del Giudizio Universale».
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.