Oggi e domani alle 21 e domenica 28 alle 17, a conclusione della fortunata ed intensissima stagione teatrale organizzata dall’Accademia Teatrale Campogalliani, il Teatrino di Palazzo d’Arco ospita lo spettacolo di chiusura del corso del secondo anno della Scuola di Teatro Francesco Campogalliani: "Attese" per la regia di Mario Zolin.«Si è pensato di costruire uno spettacolo che vedesse rappresentati i diversi modi di comunicazione teatrale - anticipano gli organizzatori - si passa infatti dalla lettura drammatizzata al coro, dal monologo al dialogo. Questa scelta e stata fatta per dar modo agli allievi di cimentarsi sul palcoscenico dimostrando così il livello complessivo raggiunto a conclusione di questo corso biennale. Il lavoro consiste in un assemblaggio di testi corali, tratti dalle "Troiane" di Euripide e da "il Marinaio" di Fernando Pessoa. Una donna attende la nascita del figlio, lo stato di grazia che è la maternità non è privo di timori e interrogativi, con quella mescolanza di gioie e dolori che la vita umana sempre riserva. Il padre del bambino, tra l’altro, è un militare di carriera. Si trova in una zona di guerra, uno dei focolai che ancora ai nostri giorni insanguinano il mondo. Alla protagonista di questa storia firmata da Elena Miglioli, una allieva del primo anno che ha collaborato alla stesura drammaturgica di un filo conduttore, appare in sogno una moltitudine di figure femminili. Un raduno onirico che incoraggia la futura madre, metafora della solidarietà senza tempo tra le donne, ma ancor prima di una sorte universale che le accomuna. Quella dell’attesa, tema portante dello spettacolo».Alla vicenda moderna fanno eco i vissuti delle donne di due classici della letteratura drammaturgica, sempre in attesa, appunto, di qualcosa o qualcuno: in estrema analisi, del proprio destino. Nelle Troiane di Euripide (415 a.C.), dopo la caduta della città di Troia, le donne sopravvissute alla guerra aspettano di essere date in schiave ai vincitori. «A nulla giova "drizzare la prora contro l’onda", opporsi cioè a una "rotta segnata". Altre voci si intrecciano con quelle dell’antichità. Appartengono alle ragazze che Fernando Pessoa chiude in una stanza a vegliare un’amica morta, nell’opera Il Marinaio (1915). In un’atmosfera impalpabile, dove "il presente è subito passato", le vegliatrici attendono l’alba che le dissolverà e si sforzano di sfuggire a un epilogo già scritto, grazie a una conversazione senza sosta».Il dramma Verrà il giorno fa proprio anche l’argomento chiave della pièce di Pessoa: il sogno. «"Di eterno e di bello c’è solo in sogno", si confidano le vegliatrici. E di fronte alla compagna ormai in viaggio per l’aldilà aggiungono: "Perché si muore? Forse perché non si sogna abbastanza". Nel lavoro di Elena Miglioli - aggiunge la nota che accompagna lo spettacolo - la nascita di una nuova vita riscatta in qualche modo gli eventi tragici e intreccia indissolubilmente attesa e sogno, nella misura in cui l’uno diviene "la culla" dell’altro: "Il vero tempo, quello che vale oro, è il tempo dell’attesa. Dove ogni cosa è possibile. E anche i sogni trovano casa"».Gli interpreti dello spettacolo sono: Maddalena Airaghi, Chiara Benazzi, Chiara Boiani, Donata Bosco, Vittoria Di Gennaro, Pierdomenico Di Turri, Alessia Ferro, Nicolas Ghion, Beatrice Ruggerini, Carlotta Savi, Cristina Tabarelli, Marine Veljianovska. Mario Zolin, regista ed ideatore dello spettacolo è stato coadiuvato da Marina Alberini, l’adattamento dei testi e la scrittura drammaturgica sono di Elena Miglioli, le scelte musicali di Nicola Martinelli e lo studio delle luci di Giorgio Codognola.Le prenotazioni si possono effettuare rivolgendosi alla biglietteria del Teatrino D’Arco dalle ore 17 alle ore 19 (tel. 0376 325363 - biglietteria@teatro-campogalliani.it).