Come se fosse il vero Mozart 13enne, il piccolo damerino di fine ’700 davanti al grande pianoforte a coda, ha ricevuto un boato di applausi dal pubblico del Bibiena che l’altra sera, grazie alla Campogalliani, ha rivissuto quel mitico 16 gennaio 1770, quando Wolfgang Amadeus Mozart suonò al nuovo Teatrino dell’Accademia (oggi Virgiliana) progettato da Antonio Galli da Bibiena. Lo spettacolo è stato molto coinvolgente. Sul palcoscenico, due voci narranti, Diego Fusari e Andrea Flora vestiti di nero, dietro tra figuranti in costume, gli attori Adolfo Vaini (Leopold Mozart), Luca Genovesi (Wolfgang Amadeus) e Michele Romualdi (Giorgio d’Arco) e le attrici Francesca Campogalliani (signora Sartoretti) e Loredana Sartorello (marchesa Aurelia Cavriani). Il bambino pianista lo ha "fornito" il conservatorio Campiani che, di fronte alla richiesta della Campogalliani ha trovato Gianmarco Carnazza, seconda media, che studia pianoforte da quando aveva 5 anni e mezzo. Di Marsala, come il suo maestro Salvatore Spanò, viene a Mantova al conservatorio da Iseo dove la famiglia si è trasferita dalla Sicilia Ha suonato due brani del genio austriaco e Mozart reincarnato di Morricone dal film La leggenda del pianista sull’oceano. In collaborazione con l’Accademia Virgiliana, la Campogalliani ha ricostruito il resoconto entusiasta del concerto uscito sulla Gazzetta di Mantova e i commenti della giovane Cavriani. Tutti gridavano "bravo" quella sera, scriveva allo zio Guido. Scopriamo che per farsi raccomandare a Mantova nel primo tour italiano del figliolo, dopo Rovereto e Verona e prima di Milano, Leopold si rivolge al conte Giorgio d’Arco, gran maestro di corte a Salisburgo. Questi scrive al cugino Giovan Battista Gherardo di Mantova, che poi ospiterà i Mozart. Per il gran freddo, scrive Leopold alla moglie, prima di ripartire compra scaldapiedi di feltro imbottiti di pelo di lupo. Nel tragitto si ferma a Bozzolo, dove l’arciprete, musicista, li accoglie e fa suonare suoi brani.
Maria Antonietta Filippini