MANTOVA
Martedì 4 giugno saranno esposti o proiettati numerosi dipinti delle raccolte civiche
Gilberto Scuderi
02 GIUGNO 2019
MANTOVA. Il Gasometro, la vecchia Cartiera Burgo, i barconi a Porto Catena che caricano e scaricano. Poi qualcosa di più intimo e poetico: i tetti di Mantova visti dai vetri chiusi della finestra dello studio del pittore, è inverno, ha nevicato, i colori sono tenui, c’è silenzio. In un altro quadro, l’inquietudine è nell’agguato all’angolo di un vicolo buio: un uomo è stato aggredito, si porta una mano alla testa ferita, il cappello sta cadendo a terra, l’aggressore si dilegua, appare di spalle. A ristabilire l’atmosfera tranquilla di casa è un balcone. Un tramonto sul lago dà conforto. In altra stagione il lago è ghiacciato. Ecco un mulino sul Rio, dove ora ci sono grandi edifici, un supermarket, l’acqua scorre sotto la strada. Un po’ di malinconia, nostalgia di ciò che non c’è più. Poi i classici dell’iconografia: Palazzo Te, piazza Erbe, piazza delle Poste, via Roma che sembra quasi ripresa da un obiettivo grandangolare. Nei quadri conservati a Palazzo Te rivivono case, palazzi, impianti industriali, scorci della Mantova che fu. Attraverso le tele, i colori e i pennelli è un modo diverso di raccontarla, «usando registri linguistici differenti, non da “costruttori” o specialisti di architettura o urbanistica: a parlarci della città sarà la pittura» dice Eristeo Banali, curatore in occasione di MantovArchitettura di Le città narrate, al terzo e ultimo appuntamento intitolato Mantova nella pittura del ‘900 delle raccolte civiche che si svolgerà martedì 4 giugno alle 18.30 nella Sala dei Cavalli di Palazzo Te, dove alcuni dipinti saranno esposti e gli altri proiettati sullo schermo. In totale 18 opere, di 11 artisti: Francesco Ruberti, Guido Resmi, Giordano Scaravelli, Francesco Vaini, Giulio Perina, Arturo Momoli Longhini, Carlo Zanfrognini, Arturo Cavicchini, Giuseppe Guindani, Vindizio Nodari Pesenti e Domentico Pesenti. Questo è l’ordine con cui le opere saranno raccontate, e loro racconteranno la città, con la voce di Giovanni Pasetti e le letture di Michele Romualdi dell’Accademia teatrale Campogalliani. Le letture sulle poetiche pittoriche degli artisti prescelti sono tratte dal testo dello storico e critico d’arte Francesco Bartoli Pittura a Mantova nei primi cinquant’anni del Novecento, scritto nel 1994 e pubblicato postumo nel 1998 dall’editore Gianluigi Arcari. I dipinti sono testimoni delle trasformazioni di Mantova nel tempo. Organizza l’Ordine degli Architetti provinciale.