Musica e spettacoli
Beauvais, Cechov e Shakespeare con la Campogalliani a Palazzo d’Arco per il finale di stagione
Ultimi tre spettacoli per la rassegna teatrale di successo Sere d’Estate a Palazzo d’Arco 2019.
MANTOVA – Ritorna l’Accademia Teatrale Campogalliani alla rassegna Sere d’Estate a Palazzo D’Arco 2019 che chiuderà la rassegna presentando in successione tre fortunati allestimenti del proprio repertorio: si inizierà giovedì 18 luglio alle ore 21,15 con la divertente commedia brillante “Il Clan delle vedove” di Ginette Beauvais per la regia di Maria Grazia Bettini, a cui seguiranno martedì 23 luglio “Scherzi d’amore” di Anton Cechov e per finire giovedì 25 luglio<s/trong> “La dodicesima notte” di William Shakespeare..
Il Clan delle vedove è Uno spettacolo tutto, o quasi, al femminile, dove tre ex mogli, vedove e inseparabili amiche, scoprono la doppia vita tenuta ben nascosta dai loro cari estinti: figli illegittimi, amanti procaci, e voraci, vizi e vizietti in menage paralleli. E alla fine, Marcelle, Jackie e Rose, le tre protagoniste, capiscono che in fondo, essere vedove, non è poi del tutto spiacevole. Una cinica conclusione, ma molto realistica. Sola è bello! Perché oggigiorno è un po’ tramontata la figura della vedova inconsolabile. Adesso le donne, anche se restano senza marito a una certa età, sanno abbastanza cogliere gli ultimi attimi fuggenti, insomma, si consolano eccome. Riprendono gusto alla vita, riescono a fare scelte che prima non potevano realizzare perché non erano loro consentite, si reinventano la quotidianità, magari fanno viaggi, incontrano persone, si distraggono. Ed è proprio questo l’argomento dello spettacolo. Se parliamo della solitudine in generale, allora si può affermare che è una grande conquista e non un ripiego. È uno stato di grazia.
Interpreteranno le tre vedove Francesca Campogalliani, Gabriella Pezzoli e Loredana Sartorello, affiancate da Antonella Farina, Costanza Fontana, Carolina Carra, Davide Cantarelli e Daniele Pizzoli. La regia porta la firma di Maria Grazia Bettini, le scenografie sono state ideate da Diego Fusari che con Francesca Campogalliani ha curato pure i costumi, le luci sono di Giorgio Codognola e la selezione musicale di Nicola Martinelli, La direzione scenica di Lorenza Becchi.
La rassegna prosegue martedì 23 luglio alle ore 21,15 all’insegna del teatro di prosa con la commedia brillante “Scherzi d’Amore” tratta dagli atti unici di Anton Cechov per la regia di Maria Grazia Bettini .
Gli “scherzi” o “vaudeville”, come li chiama Cechov, ruotano intorno a piccoli fatti precisi che servono da pretesto per mettere in funzione un meccanismo e svilupparlo in un ere scendo vorticoso, proprio secondo le regole dettate dai vaudevilles francesi. Una domanda di matrimonio, scritto nel 1888 da Cechov, appena ventenne, e L’Orso, del 1889, sono due scherzi giovanili che rappresentano rispettivamente i prodromi e i postumi del matrimonio, in una chiave grottesca aperta indifferentemente alle risa sbellicate o al dramma, ove prevalga nella simbiosi di rappresentazione e percezione del pubblico la graffiante ironia propria di quest’autore secondo cui la gente, per migliorare deve vedere com’è davvero, non come dovrebbe essere”. Il tema centrale dell’opera è il rapporto uomo-donna all’interno dell’istituzione matrimoniale e la regia vuole evidenziarne alcuni momenti fondamentali: il corteggiamento (L’Orso), la richiesta matrimoniale (La domanda di matrimonio) ed infine il tradimento (La notte prima del processo).
Giovedì 25 luglio alle ore 21,15 si conclude festosamente la rassegna Sere d’Estate a Palazzo D’Arco 2019 con “La dodicesima notte” una delle più note e divertenti commedie di William Shakespeare allestita dall’Accademia Teatrale Campogalliani nel 2014, sempre con la regia di Maria Grazia Bettini.
Una terribile tempesta fa naufragare la nave sulla quale viaggiano Viola e Sebastiano, due gemelli particolarmente uniti dalla prematura morte dei genitori. Raggiunte le coste dell’Illiria (una regione tra l’Italia orientale e la Macedonia), Viola, che si è salvata dal naufragio grazie all’aiuto del capitano della nave, travestita da ragazzo con il nome di Cesario, entra al servizio del Duca Orsino, di cui subito si innamora.
Orsino, che vive un amore sofferto e non ricambiato per la bella contessa Olivia, ben lontano dall’immaginare il travestimento del giovane paggio lo fa subito suo confidente. Cesario viene utilizzato dal duca come messaggero delle sue pene d’amore e Olivia, conquistata dalla suadente voce e dalla grazia del giovane Cesario, se ne innamora. Nei vari incontri, voluti da Orsino per perorare la sua causa, Olivia ha modo di dichiarare il suo amore, che non sa essere impossibile, al giovane Cesario.
L’improvvisa apparizione di Sebastiano, scampato anche lui al naufragio grazie ad Antonio, sancisce la soluzione finale: Olivia si promette a Sebastiano credendolo Cesario, infatti i due gemelli si somigliano come due gocce d’acqua, e Orsino, riconoscendo come sincero l’affetto del giovane Cesario, cioè di Viola, e cedendo alle sua forza amorosa, decide di farne la padrona del suo padrone, sposandola.
All’interno della vicenda Viola – Orsino – Olivia – Sebastiano si sviluppa un’altra storia: la burla di Sir Toby “Rutto”, parente di Olivia, di Sir Andrew (due ubriaconi, buontemponi, ospiti di Olivia), della cameriera di Olivia, Maria, e dell’amica Fabiana ai danni del povero Malvolio, maggiordomo di Olivia, moralista, borioso, supponente, che aspira segretamente alla mano della padrona. La burla consiste nel far credere a Malvolio, con una lettera opportunamente concepita e fatta trovare sul suo cammino, che anche Olivia lo ama segretamente… Ovviamente viene preso dalla contessa per pazzo e, come tale, dai quattro racchiuso in una stamberga al buio e lì sbeffeggiato fino all’estremo limite. C’è infine nella commedia un altro personaggio, Feste, il giullare buffone della contessa Olivia: egli è il Folle che tutto vede e tutti conosce nell’intimo, le cui melodie accompagnano, commentandolo, lo svolgersi degli avvenimenti e nelle cui parole ritroviamo la filosofica shakespeariana accettazione della realtà della vita.
I posti non sono numerati e i biglietti verranno messi in vendita solo la sera dello spettacolo a partire dalle ore 20. In caso di pioggia, lo spettacolo sarà rimandato alla sera successiva. Quest’anno la Fondazione D’Arco offre al pubblico presente la possibilità di partecipare, nella sera stessa di ogni evento nel cartellone delle “Sere d’Estate a Palazzo d’Arco”, ad una visita speciale alla affascinante mostra “Lo spirito delle cose. Argenti e preziosi dei conti d’Arco”, allestita in alcune sale di Palazzo d’Arco, con biglietto di ingresso ridotto del 50%. Questa visita, che si svolge dalle 20,30 alle 21,15, in tempo quindi per assistere per intero allo spettacolo, può essere riservata ovviamente ad un numero limitato di 25 partecipanti e deve obbligatoriamente, a differenza dello spettacolo, essere prenotata. L’iter da seguire per cogliere questa opportunità è dunque il seguente: prenotare la visita serale alla mostra al Museo di Palazzo d’Arco al numero 0376/322242 e arrivare alle 20 circa a Palazzo d’Arco per acquistare il biglietto intero per lo spettacolo, che va poi obbligatoriamente esibito alla biglietteria di Palazzo d’Arco per usufruire dell’ingresso scontato alla mostra. Info sul sito campogalliani.it.