cultura e spettacoli - Mantova
“Processo a Dio” di Massini
La Campogalliani torna sul palco
Da sabato 11 sino al 27 gennaio in scena lo spettacolo per la regia di Mario Zolin
La ricca stagione dell’Accademia Campogalliani prosegue al Teatrino d’Arco da sabato 11 gennaio con lo spettacolo Processo a Dio di Stefano Massini per la regia di Mario Zolin che sarà rappresentato fino a lunedì 27 (Giornata della Memoria). «Massini, attualmente l’autore italiano più rappresentato all’estero - evidenzia la compagnia - notissimo al pubblico per i suoi colti interventi alla trasmissione Piazza Pulita sul canale La7, è attualmente il direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano. Con “L’odore assordante del bianco” ha vinto sette premi della critica tra Francia, Italia, Germania e Spagna e i suoi testi si sono imposti oltre i confini italiani come autentico fenomeno». Prendendo spunto dagli eventi successivi alla crisi economica del 2008 Massini scrive “Lehman Trilogy” tradotta in 15 lingue, rappresentata sui palcoscenici di tutto il mondo e celebrata da Broadway al West End di Londra. «Nel testo Processo a Dio, che riscosse subito un grande successo di pubblico e di critica al suo debutto nel 2006 - continua la nota della compagnia - per la regia di Sergio Frantoni con Ottavia Piccolo grande protagonista, l’autore mette in scena un processo in piena regola con personaggi immaginari imbevuti di verità storica: alla sbarra lo sterminio senza la retorica dell’orrore. Polonia, primavera 1945: è l’ultima notte al lager, la prima dopo la liberazione. Nel padiglione 41, una baracca di legno con una pesante porta, Elga Firsch, attrice di Francoforte deportata a Maidanek, consapevole dell’impossibilità di liberarsi della violenza subita, decide di mettere alla sbarra Dio e la sua imperdonabile lontananza dalle sciagure che hanno colpito il suo popolo». Sul banco dell’imputato il capitano Rudolf Reinhard, «aguzzino del campo di sterminio, vittima della sua stessa bramosia di sostituirsi al divino. Non c’è tempo per un’udienza preliminare. Le cinque accuse di Elga reclamano un giudizio immediato: gli ebrei sono stati ridotti in schiavitù; gli ebrei sono stati massacrati sistematicamente; gli ebrei sono stati venduti; gli ebrei sono stati illusi e traditi; gli ebrei, benché creati a immagine e somiglianza di Dio, sono stati privati della loro umanità». Come ogni processo anche questo necessita di testimoni e giudici. Ecco Solomon e Mordecai, due saggi che assumono il delicato ruolo di giudici, ma nella sede dell’occasionale tribunale fa il suo ingresso anche il rabbino Nachman Bidermann, presenza indispensabile per controbattere le accuse spietate. Spetta invece a suo figlio, l’irrequieto giovane Adek Bidermann, verbalizzare gli atti dell’aspro e analitico processo che pone continuamente domande destinate a rimanere inevase. «Nel dramma l’uomo appare come una marionetta: ma fino a che punto è colpevole chi muove i fili? Come non interrogarsi anche sull’incongruenza del mondo?». Gli interpreti dello spettacolo, diretti dal regista Mario Zolin, sono: Roberta Vesentini, Mario Zolin, Paolo Di Mauro, Giovanni Rodelli, Giampiero Marra e Michele Romualdi. Le scene sono ideate da Mario Zolin, i costumi da Francesca Campogalliani e Diego Fusari, le luci curate da Giorgio Codognola e la selezione musicale da Nicola Martinelli, la realizzazione delle scenografie e degli elementi scenici è realizzata dalla Falegnameria Busoli, la direzione scenica è affidata a Diva Polidori e Marina Alberini mentre l’aiuto alla regia a Marco Federici.
I biglietti sono già acquistabili e prenotabili alla biglietteria del Teatrino d’Arco (tel. 0376 325363) dal mercoledì al sabato dalle 17 alle 18,30 oppure direttamente online sul sito www.teatro-campogalliani.it. --