ESTATE ALLE BERTONE
Shakespeare Dreams: il teatro di Shakespeare in scena alle Bertone con la Campogalliani
Il Parco delle Bertone torna infatti a farsi teatro per accogliere l’arte di Shakespeare, nel quarto centenario della morte, interpretata dagli attori dell’Accademia Teatrale Campogalliani.
Nell’ambito della rassegna Estate alle Bertone promossa dal Parco del Mincio con la collaborazione degli Amici di Palazzo Te, venerdì va in scenaShakespeare Dreams, favole e sogni: il sogno di una notte di mezza estate, uno spettacolo - come evidenziano gli organizzatori - "che è innanzitutto una meravigliosa fiaba, fatta di notturni illuminati dalla luna, fate che danzano e variazioni sul tema della natura dell’amore".
Un paio di anni fa, al teatrino di Palazzo D’Arco, ci fu una rassegna dedicata al grande drammaturgo.
"L’universo delle opere shakespeariane è popolato di personaggi che abitano ed agiscono su vari piani e dimensioni sospese e molte di queste esperienze avvengono nei boschi, nei giardini, quasi sempre in ore notturne".
Alla bravura degli attori dell’Accademia si aggiunge perciò la magia del luogo, tra i chiaroscuri del tramonto, i profumi del bosco, i richiami notturni delle cicogne e il luccichio delle lucciole.
La messinscena è a cura di Maria Grazia Bettini. Lo spettacolo avrà inizio alle 21, ingresso serale 4 euro.
«Nella notte shakesperiana e anche in quella delle Bertone arriva di tutto: alcune volte i luoghi sono interni o vicinanze di stanze e torri di castelli (il fantasma del padre di Amleto), prodigi tra personaggi umani ed animali (Il sogno di una notte di mezza estate, scritta tra il 1595 e 1596, una commedia fantastica e vivace, omaggio di Shakespeare all’innamoramento cieco e folle), e poi Macbeth con un mondo che si trasforma, che diviene un incubo, perdendo ogni possibile riferimento al quotidiano, scandito dalle tormentose, oscure predizioni delle tre streghe».
Fino al sogno che diviene premonizione ne La Tempesta: «noi siamo il sogno, cioè: siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni, per dirla come Shakespeare ci indica nella sua opera testamentaria» spiega la regista Maria Grazia Bettini che ha composto il dipanarsi delle scene.
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