MANTOVA - Tempo-Libero
La prima donna pilota che attraversò l’Atlantico: una serata dedicata al mito Amelia Earhart
Le viaggiatrici della storia, mercoledì 22 luglio lo spettacolo a Palazzo d’Arco
Le stampe di Marcantonio Raimondi protagoniste del tour guidato
Il cortile d’onore di Palazzo D’Arco ospiterà il sesto appuntamento della rassegna Racconti d’estate. A inizio serata è prevista la visita guidata nella sala Luigi d’Arco ad alcune collezioni, normalmente non visibili nel percorso ordinario. «Stavolta - anticipano gli organizzatori - saranno mostrate per la prima volta al pubblico delle rare stampe di Marcantonio Raimondi uno dei più famosi incisori romani che ebbe il merito di divulgare le opere di Raffaello traducendole su lastra e poi stampandole. Collaborò anche con Giulio Romano divulgando i famosi “Modi”, ossia 16 posizioni erotiche, che costarono l’arresto al Raimondi e furono occasione di fuga dalla Roma papalina per Giulio e del suo conseguente trasferimento a Mantova a servizio della Corte gonzaghesca».
La seconda parte della serata vedrà in scena lo spettacolo preparato lo scorso mese di marzo per il ciclo de “I Lunedì del D’Arco” dedicato alle donne viaggiatrici della storia e che non potè debuttare a causa della chiusura dei teatri per la diffusione del Coronavirus. Al centro della serata la figura di Amelia Earhart «senza dubbio fra le donne che più si sono distinte per il proprio coraggio e la propria forza d’animo - evidenziano gli organizzatori - . L’aviatrice statunitense, infatti, è stata la prima donna ad attraversare da sola in areo l’Oceano Atlantico, un’impresa che ovviamente rimarrà scritta negli annali con l’inchiostro indelebile. Amelia Mary Earhart nacque il 24 luglio 1897 ad Atchison, comune dell’omonima contea situato nello stato del Kansas negli Stati Uniti d’America. La sua passione per gli aerei si mostrò quando aveva ventitré anni e salì per la prima volta su un aereo biplano per un giro turistico sopra Los Angeles. Da quel momento iniziò la sua scalata: Amelia Earhart voleva diventare un’aviatrice». Nel 1932 compì tre imprese: attraversò da sola l’Oceano Atlantico (da Terranova a Londonderry), gli Stati Uniti d’America senza scali (da Los Angeles a Newark) e l’Oceano Pacifico (da Oakland ad Honolulu). In quel momento iniziarono i suoi tentativi di compiere un’impresa ancora più difficile, ovvero attraversare il mondo in aeroplano. Ci provò nel marzo del 1937, ma il suo velivolo ebbe diversi problemi meccanici che la costrinsero ad abbandonare temporaneamente il suo ambizioso progetto. Nel luglio dello stesso anno si rimise in viaggio per il secondo tentativo: partì da Miami e si diresse a Lae, la seconda città più grande della Papua Nuova Guinea.
L’obiettivo seguente era l’isola Howland, un piccolissimo atollo appartenente agli Stati Uniti ma vicino allo stato di Kiribati. Durante le manovre di atterraggio l’aereo di Amelia Earhart scomparve dai radar e non fu più ritrovato. Era il 2 luglio del 1937, così Amelia Earhart si consegna nelle mani del mito: una fine tragica, misteriosa, ricca di punti oscuri che ancora oggi, a 83 anni di distanza, ci fa parlare di lei. La serata è curata da Marco Federici, giovane leva dell’Accademia Campogalliani, che ha pure curato l’elaborazione testuale e che ha scelto come interpreti: Chiara Benazzi (Amelia adulta), Penelope Molinarii (Amelia bambina), Roberta Vesentini (voce narrante) e Giampiero Marra (per le voci maschili. La elezione brani musicali e il sonoro sono di Nicola Martinelli, mentre le luci e le proiezioni di Massimiliano Fiordaliso. Sono programmati due momenti di accoglienza: dalle 20.30 alle 20.45. Per informazioni 0376 322242, info@museodarcomantova.it.