MANTOVA - Tempo-Libero
Torna “Arte sull’acqua” Installazioni sul Rio e musica alle Pescherie di Mantova
Protagoniste le opere di Lorella Salvagni e Jukhee Kwon. Il 10 settembre tributo al grande fiume con Fusari, Scaietta e Randon
Tra “vele” e “ponti” alle Pescherie di Giulio Romano a Mantova è tornata “Arte sull’acqua”. Giunta alla sua sedicesima edizione la rassegna, quasi profeticamente intitolata già lo scorso anno “Per quello che verrà”, propone le installazioni sul Rio di Lorella Salvagni, “Un ponte tra terra e cielo” e dell’artista coreana Jukhee Kwon dal titolo “Vele di parole”, accompagnate da musica e eventi in dialogo con quelle opere, sospese o galleggianti sull’acqua.
L’iniziativa, realizzata a cura dell’associazione Non Capovolgere Arte Contemporanea con interventi critici di Donata Negrini, è visitabile affacciandosi tutto il giorno, fino a domenica sera, le performence si tengono dalle 21 alle 23. Dopo quella inaugurale, con il Laster Trio, stasera alle 21 sotto le logge delle Pescherie si terrà il reading teatrale con musica dal vivo “Le voci del grande fiume”, un racconto di cronaca, poesia e letteratura che si snoda lungo il percorso del più grande fiume italiano. Il Po, come tutti i grandi fiumi, parla e racconta storie. Le voci sono quelle del mito antico, dei poeti classici e contemporanei, degli scrittori, dei letterati e dei giornalisti che hanno abitato lungo il suo corso o che hanno avuto occasione di conoscere a fondo il fiume per lavoro o per affinità culturali. Numerose sono anche le cronache che raccontano la storia, le vicende e le trasformazioni del Po: non ultima la grande alluvione del 1951.
A dar voce a queste testimonianze letterarie saranno Diego Fusari e Italo Scaietta della Campogalliani di Mantova accompagnati da brani musicali suggestivi e di atmosfera eseguiti alla chitarra classica da Daniele Randon. Venerdì 11 settembre sarà la volta di Viera Dzavikova e Serena Martini (violino) con Enzo Perboni con un repertorio di musica antica mentre sabato chiuderà il ciclo Thomas Sinigallia con improvvisazioni alla fisarmonica. L’installazione della Salvagni propone effimeri archi luminosi sull’acqua che si mettono in relazione con quelli ben più solidi realizzati diversi secoli fa da Giulio Romano creando così un rimando, quasi all’infinito di ponti, salvifici, tra tempi e modi diversi. Le vecchie pagine del sapere enciclopedico, destinato ai topi nelle soffitte o al macero, sono stati invece rivitalizzati dalla Kwon, che ne ha creato vele dispiegate sulle acque calme del Rio, evocatrici di un sentimento eroico. Info:www.noncapovolgere.it.