MANTOVA - Tempo-Libero
TREMILA COLLEGAMENTI PER 124 SPETTACOLI
Campogalliani sempre più seguita
E nel weekend un doppio evento
PLa Campogalliani ringrazia sulla sua pagina Facebook tutti gli spettatori che stanno seguendo le proiezioni delle commedie tratte dal suo archivio. «Fino ad oggi - scrive la compagnia - 24 spettacoli e 3000 collegamenti! Il teatro vive anche in questo modo, in attesa della riapertura vera e propria».
E un doppio appuntamento gratuito con la Campogalliani è previsto su Zoom anche in questo weekend con due spettacoli alle 20.45.
Si parte sabato con Delitto e castigo di Fedor Dostoevskij. La riduzione teatrale è di Glauco Mari, la regia di Maria Grazia Bettini.
«C’è molto teatro in questo primo dei grandi romanzi che resero celebre all’estero il nome di Dostoevskij e che rimane il più noto e popolare ancora oggi - spiega Bettini nelle note di regia - Teatrali sono i grandi effetti che accompagnano una vicenda a sfondo poliziesco, ma soprattutto tali risultano essere i rapporti tra il giovane Raskolnikov, autore dell’omicidio di una vecchia usuraia (e, accidentalmente, anche della sorella di lei), e il giudice Porfiri. Ma ci sono riflessioni che sembrano una proiezione del nostro secolo e del nostro presente, dove un uomo uccide a caso centinaia o migliaia di persone per una presunta Idea o superiorità».
Domenica sera, invece, spazio a Donne, cadaveri & ladri, due farse di Dario Fo. Si tratta di I cadaveri si spediscono e le donne si spogliano e Non tutti i ladri vengo per nuocere. La regia è di Andrea Flora. Entrambe le farse sono state scritte nel 1958.
Il primo è un vaudeville contaminato dalla farsa gialla, strampalata, surreale, con ininterrotte trovate comiche e una trama intrigante. Una sorta di opera buffa senza musica.
"Non tutti i ladri vengono per nuocere", invece, è una commedia degli equivoci, che rifà il verso agli intrecci del teatro francese di fine Ottocento con tutti gli elementi del vaudeville. La sequenza delle scene, i ritmi, i malintesi, «una struttura a piramide rovesciata», come lo stesso Fo la definisce.
Due farse che si avvalgono del classico gioco dell’equivoco, con scambi di persona, assurde situ azioni e imprevedibili malintesi, attraverso un ritmo serrato di battute.
Due storie apparentemente senza nulla in comune se non una stravagante e paradossale rappresentazione della realtà per mettere in ridicolo i difetti della cosiddetta «gente perbene».
Un modo, appunto, per dileggiare il potere restituendo la dignita agli oppressi.
I link per assistere agli spettacoli saranno pubblicati nei prossimi giorni sul sito e sulle pagine social dell’Accademia teatrale Francesco Campogalliani. Sempre notevole, come si diceva, il riscontro di pubblico registrato dagli spettacoli.
Matteo Sbarbada