Ormai il 45o Festival Macerata Teatro appartiene al passato. I riflettori del «L.Rossi» sono spenti ma è ancora viva l’eco degli applausi con i quali il pubblico ha salutato, nel corso della cerimonia di premiazione, i rappresentanti delle Compagnie partecipanti. Diciamo subito che l’edizione 2013 della riuscita kermesse maceratese ha visto il trionfo indiscusso dell’«Accademia F.Campogalliani» di Mantova che con il suo Pigmalione di G. B. Shaw si è aggiudicato ben cinque premi.
La giuria di esperti le ha assegnato il prestigioso trofeo «A.Perugini», destinato al migliore spettacolo, con la seguente motivazione: «Lo spettacolo restituisce le giuste e coinvolgenti atmosfere della Londra vittoriana, attraverso il recupero di ogni dettaglio. Si misurano due mondi: quello emarginato, che risulterà vincente, e quello falsamente aristocratico che dovrà, suo malgrado, adattarsi alle nuove realtà. Una vicenda raccontata in una sintesi artistica felice che illustra, come in un dipinto, i tempi, i ritmi, i contrasti di pensiero del miglior teatro classico».
A corollario di questo riconoscimento, ci sono gli altri premi: miglior attore a Diego Fusari per la sua superlativa interpretazione del professor Higgins: «Protagonista di una performance che restituisce un personaggio prigioniero dell’aplomb britannico, che solo alla fine rivela la sua umanità, disposto a ripensare la propria esistenza, fino a quel momento riempita soltanto dalle gratificazioni personali di una cultura d’élite. Un’interpretazione costruita su tempi, ritmi e toni perfetti»; premio per la migliore attrice a Francesca Campogalliani, nel ruolo della raffinata madre dell’illustre linguista per aver «... saputo tratteggiare con assoluta e magnetica padronanza della scena un personaggio solo apparentemente uguale a se stesso, che unitamente alla giovane protagonista ha contribuito a sfaldare le certezze di un’epoca e di un mondo. Ancora una volta ha dimostrato qualità interpretative che esaltano tutta la sua lunga storia sul palcoscenico»; migliore caratterizzazione maschile ad Adolfo Vaini (Alfred Doolittle) per aver «... dato vita a un personaggio divertente e sopra le righe, che pur contestando le regole morali della società del suo tempo, in effetti si dimostra padrone di sé, determinato nel suo agire e capace con intelligenza e furbizia di approfittare delle circostanze che il caso gli offre per ottenere un salto sociale che lo soddisfa esteriormente, consentendogli anche di vendicarsi dei tanti soprusi ricevuti»; premio per la migliore scenografia, creata dal trio Fusari-Pizzoli-Zolin: «L’impianto scenico risolve con intelligenza e originalità le difficoltà prodotte dal testo. Attraverso soluzioni giocose e nello stesso tempo aderenti a un’idea contemporanea di scenografia, vengono illustrate tutte le diverse situazioni proposte dal lavoro, tra didascalia e astrazione». Inoltre, nomination per la regista Maria Grazia Bettini. E non basta: terzo gradino per la Compagnia mantovana sull’immaginario podio delle preferenze popolari. Un risultato di grandissimo rilievo che premia una delle formazioni di maggior prestigio nel ricco panorama del teatro amatoriale italiano. Ogni sua esibizione sulla scena della manifestazione maceratese è stata accolta sempre con grande favore dal pubblico.