L’uomo dal fiore in bocca, ricavata dalla novella Caffè notturno, racconta di un uomo affetto da un male inguaribile (unepitelioma, “il fiore in bocca”) che incontra un viaggiatore che ha perso il treno ed è seduto al caffè notturno in attesa del prossimo.
Con costui l’uomo intavola un dialogo, che per la verità è più un monologo di grande intensità e drammaticità. Nelle sue parole, oltre alla certezza della morte imminente, le sue impressioni, i suoi ricordi, il rimpianto e il dolore per la vita che gli sta sfuggendo.
L’amante risulta in qualche modo sconcertante e inattesa. Sara e Richard hanno inventato un ben strano gioco, che consente loro di reinterpretare la loro vita privata e sociale. È un modo per tener vivo il loro rapporto, un alibi, una fuga da sé o dalla realtà o altro?
Per le due opere la scena unica mette in risalto, più che le differenze, le somiglianze tra Pirandello e Pinter: le strettoie e le difficoltà della vita, l’uso della maschera che l’uno toglie e l’altro indossa, la speranza che comunque c’è sempre in fondo al tunnel.
TEATRO MINIMO
Nato nel 1966 su iniziativa di Bruno Garilli, il Teatro Minimo deve il suo nome al numero limitato dei suoi componenti nonché alla minuscola sede di Via Isabella d’Este, allestita a proprie spese, con il contributo di pittori, scultori e privati cittadini. Nel 1994 il gruppo si è trasferito in via Gradaro, 7/A, ove ha ristrutturato un locale fatiscente, trasformandolo in teatro.
Nel corso della sua ormai più che cinquantennale attività il “Minimo” ha privilegiato una scelta di testi drammatici, o comunque impegnati, proponendo nuove tendenze teatrali, quali il teatro dell’Assurdo (Albee, Arrabal, Tardieu, Ionesco, Beckett, Pinter, Richardson, ecc.), il teatro documento di Peter Weiss e Dacia Maraini, o autori emergenti, tra cui il mantovano Angelo Lamberti.
Tra i suoi numerosi allestimenti figurano testi di Brecht, De Ghelderode, Cocteau, Flaiano, di Karl Valentin, il Miles Gloriosus di Plauto, un adattamento de Il piccolo principe di A. de Saint-Exupéry, opere di Tardieu e di Achille Campanile e una riuscita edizione de Il sonno dei carnefici di Celli. Dal 1993, con Fedra di Seneca, Prometeo incatenato di Eschilo ed Ecuba di Euripide, il gruppo è approdato ai classici, portando in scena anche I Persiani di Eschilo, e, dopo la scomparsa di Garilli, Medea di Seneca e Antigone di Sofocle.
Numerose pure le letture poetiche: “Poesie d’amore”, “Teatro instabile” di Angelo Lamberti, “Storie di Spoon River”, da Edgar Lee Masters, “Pioveva senza sosta quel giorno su Brest”, da Jacques Prévert, “Alda Merini. Una vita in poesia”, e “La parola incantata. Antologia dei poeti italiani del Novecento”.
Più recentemente, il gruppo si è orientato verso il teatro classico-moderno, presentando opere di Pirandello, tra cui Sei personaggi in cerca d’autore, L’amica delle mogli, Trovarsi, Non si sa come e La ragione degli altri, testi di Ugo Betti, Harold Pinter e Diego Fabbri. Tra le ultime produzioni L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello, L’amante di Pinter e Il medico per forza di Molière.
MANTOVA » Cronaca
MANTOVA. Teatro Minimo nel cortile d’Onore di Palazzo d’Arco, nell’ambito della rassegna “Sere d’estate a Palazzo d’Arco”, organizzata dall’Accademia Francesco Campogalliani. Il gruppo si presenta con due diverse proposte che danno conto della versatilità dei suoi registi e dei suoi attori. Due atti unici, “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello e “L’amante” di Harold Pinter e un’opera in due atti “Il medico per forza” di Molière.
Sabato 29, alle 21.15, sarà di scena il binomio Pirandello/Pinter. Più di mezzo secolo separa le due opere, ma i due autori, entrambi Premio Nobel per la Letteratura (Pirandello nel 1934 e Pinter nel 2005) sono accomunati dall’uso della “maschera”, ovviamente metaforica, che il primo toglie e l’altro mette. Nell’”Uomo dal fiore in bocca” un nottambulo tormentato da una grave malattia, un epitelioma (il fiore in bocca), incontra nel caffè notturno di una stazione un viaggiatore che ha perduto il treno. Come spesso accade nella vita, a questo estraneo egli svela sentimenti, pensieri e speranze sulla vita che sente sfuggire. I due estranei dell’opera di Pirandello lasciano il posto a una coppia ne “L’amante” di Pinter, che presenta uno spaccato di vita di due giovani coniugi inglesi che hanno dato una svolta alla loro routine quotidiana inventando uno strano gioco. Diretti da Valter Delcomune sono in scena Giovanna Granchelli e lo stesso Valter Delcomune nell’opera di Pirandello e Rachele Bertelli, Davide Uggeri e Sandro Boninsegna nel testo di Pinter. Scena, costumi e luci di entrambe le opere sono a cura di Franco Ubezio. Collaborano alla realizzazione dello spettacolo Fiorenza Bonamenti e Sergio De Marchi.
Martedì 2 luglio, sempre alle ore 21.15, il Minimo proporrà “Il medico per forza” di Molière, il grande commediografo-attore francese vissuto al tempo di Luigi, XIV, Re Sole”. Testo brillante, ironico e divertente, adatto a tutte le età, “Il medico per forza” racconta la storia di Sganarello, un boscaiolo diventato medico “suo malgrado”, per vendetta della moglie, stanca di essere bastonata. Nella sua qualità di medico Sganarello visita Lucinda, figlia di Gerontina, La ragazza è diventata stranamente muta dopo che la madre ha deciso di darla in sposa al ricco Orazio. Sganarello incontra anche Leandro, innamorato di Lucinda, che gli rivela che la ragazza sta fingendo di essere malata per evitare il matrimonio con Orazio. Il boscaiolo-medico aiuta i due giovani, ma viene scoperto e rischia di essere impiccato. Tutto però si risolve per il meglio. Numeroso il cast impegnato nell’opera di Molière. Diretti da Sergio De Marchi si alternano sulla scena, oltre allo stesso De Marchi, Fiorenza Bonamenti, Isa Bonfà, Sandro Boninsegna, Wanda Demarchi, Gabriella Ferramola, Angela Fornacciari, Pierangela Giavazzi, Tes Lazzarini e Yvonne Paltrinieri. Collaborano all’allestimento dello spettacolo Valter Delcomune e Franco Ubezio. Scena di De Marchi coadiuvato da Franco Ubezio e costumi di Ivonne Paltrinieri e Gabriella Ferramola. Servizio fotografico di Andrea Perina per entrambi gli spettacoli. In caso di maltempo le due proposte del Minimo andranno in scena rispettivamente domenica 30 e mercoledì 3 luglio. Prevendita la sera dello spettacolo, dalle ore 20.
27 giugno 2019
Ritorna il teatro di prosa nell’area estiva allestita nella splendida cornice del cortile d’onore di palazzo D’Arco per la rassegna Sere d’Estate a Palazzo D’Arco 2019, sabato 29 giugno alle 21,15 il Teatro Minimo di Mantova porterà in scena due atti unici, capolavori drammaturgici del teatro del ‘900: “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello e “L’amante” di Harold Pinter entrambi con la regia di Walter Delcomune.
Nato nel 1966 su iniziativa di Bruno Garilli , il Teatro Minimo deve il suo nome al numero limitato dei suoi componenti nonché alla minuscola sede di Via Isabella d’Este, allestita a proprie spese, con il contributo di pittori, scultori e privati cittadini. Nel 1994 il gruppo si è trasferito in via Gradaro, 7/A, ove ha ristrutturato un locale fatiscente, trasformandolo in teatro.
Nel corso della sua ormai più che cinquantennale attività il “Minimo” ha privilegiato una scelta di testi drammatici, o comunque impegnati, proponendo nuove tendenze teatrali, quali il teatro dell’Assurdo (Albee, Arrabal, Tardieu, Ionesco, Beckett, Pinter, Richardson, ecc.), il teatro documento di Peter Weiss e Dacia Maraini, o autori emergenti, tra cui il mantovano Angelo Lamberti.
“L’uomo dal fiore in bocca”, atto unico tratto dalla novella “Caffè notturno”, racconta di un uomo affetto da un male inguaribile (un epitelioma, “il fiore in bocca”) che incontra un viaggiatore che ha perso il treno ed è seduto al caffè notturno in attesa del prossimo. Con costui l’uomo intavola un dialogo, che per la verità è più un monologo di grande intensità e drammaticità. Nelle sue parole, oltre alla certezza della morte imminente, le sue impressioni, i suoi ricordi, il rimpianto e il dolore per la vita che gli sta sfuggendo.
Gli interpreti sono Giovanna Granchelli (l’uomo dal fiore in bocca) e lo stesso regista Walter Delcomune (l’avventore).
Nell’atto “L’amante” – scritto da Pinter nel 1963 – Sara e Richard hanno inventato un ben strano gioco, che consente loro di reinterpretare la loro vita privata e sociale. E’ un modo per tener vivo il loro rapporto, un alibi, una fuga da sé o dalla realtà o altro? Gli attori di questa pièce sono Davide Uggeri (Richard), Rachele Bertelli (Sarah) e Sandro Boninsegna (John).
Le scene e i costumi portano la firma di Franco Ubezio, Fiorenza Bonamenti e Sergio De Marchi hanno collaborato all’allestimento.
I posti non sono numerati e i biglietti verranno messi in vendita solo la sera dello spettacolo a partire dalle ore 20. In caso di pioggia, lo spettacolo sarà rimandato alla sera successiva.
Quest’anno la Fondazione D’Arco offre al pubblico presente la possibilità di partecipare, nella sera stessa di ogni evento nel cartellone delle “Sere d’Estate a Palazzo d’Arco”, ad una visita speciale alla affascinante mostra “Lo spirito delle cose. Argenti e preziosi dei conti d’Arco”, allestita in alcune sale di Palazzo d’Arco, con biglietto di ingresso ridotto del 50%. Questa visita, che si svolge dalle 20,30 alle 21,15, in tempo quindi per assistere per intero allo spettacolo, può essere riservata ovviamente ad un numero limitato di 25 partecipanti e deve obbligatoriamente, a differenza dello spettacolo, essere prenotata. L’iter da seguire per cogliere questa opportunità è dunque il seguente: prenotare la visita serale alla mostra al Museo di Palazzo d’Arco al numero 0376/322242 e arrivare alle 20 circa a Palazzo d’Arco per acquistare il biglietto intero per lo spettacolo, che va poi obbligatoriamente esibito alla biglietteria di Palazzo d’Arco per usufruire dell’ingresso scontato alla mostra.
Il prossimo appuntamento di Sere d’estate a Palazzo D’Arco sarà martedì 2 luglio sempre con il Teatro Minimo che porterà in scena “Il medico per forza” di Molière con la regia di Sergio De Marchi. (info : www.teatro-campogalliani.it)
Musica e spettacoli
Sabato 29 giugno il Teatro Minimo porterà in scena due drammi di Luigi Pirandello e Harold Pinter
MANTOVA – Ritorna il teatro di prosa nell’area estiva allestita nella splendida cornice del cortile d’onore di Palazzo D’Arco per la rassegna Sere d’Estate a Palazzo D’Arco 2019, sabato 29 giugno alle ore 21,15 il Teatro Minimo di mantova porterà in scena due atti unici, capolavori drammaturgici del teatro del ‘900: “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello e “L’amante” di Harold Pinter entrambi con la regia di Walter Delcomune.
Nato nel 1966 su iniziativa di Bruno Garilli , il Teatro Minimo deve il suo nome al numero limitato dei suoi componenti nonché alla minuscola sede di Via Isabella d’Este, allestita a proprie spese, con il contributo di pittori, scultori e privati cittadini. Nel 1994 il gruppo si è trasferito in via Gradaro, 7/A, ove ha ristrutturato un locale fatiscente, trasformandolo in teatro.
Nel corso della sua ormai più che cinquantennale attività il “Minimo” ha privilegiato una scelta di testi drammatici, o comunque impegnati, proponendo nuove tendenze teatrali, quali il teatro dell’Assurdo (Albee, Arrabal, Tardieu, Ionesco, Beckett, Pinter, Richardson, ecc.), il teatro documento di Peter Weiss e Dacia Maraini, o autori emergenti, tra cui il mantovano Angelo Lamberti.
“L’uomo dal fiore in bocca”, atto unico tratto dalla novella “Caffè notturno”, racconta di un uomo affetto da un male inguaribile (un epitelioma, “il fiore in bocca”) che incontra un viaggiatore che ha perso il treno ed è seduto al caffè notturno in attesa del prossimo. Con costui l’uomo intavola un dialogo, che per la verità è più un monologo di grande intensità e drammaticità. Nelle sue parole, oltre alla certezza della morte imminente, le sue impressioni, i suoi ricordi, il rimpianto e il dolore per la vita che gli sta sfuggendo. Gli interpreti sono Giovanna Granchelli (l’uomo dal fiore in bocca) e lo stesso regista Walter Delcomune (l’avventore).
Nell’atto “L’amante” – scritto da Pinter nel 1963 – Sara e Richard hanno inventato un ben strano gioco, che consente loro di reinterpretare la loro vita privata e sociale. E’ un modo per tener vivo il loro rapporto, un alibi, una fuga da sé o dalla realtà o altro? Gli attori di questa pièce sono Davide Uggeri (Richard), Rachele Bertelli (Sarah) e Sandro Boninsegna (John). Le scene e i costumi portano la firma di Franco Ubezio, Fiorenza Bonamenti e Sergio De Marchi hanno collaborato all’allestimento.
I posti non sono numerati e i biglietti verranno messi in vendita solo la sera dello spettacolo a partire dalle ore 20. In caso di pioggia, lo spettacolo sarà rimandato alla sera successiva. Quest’anno la Fondazione D’Arco offre al pubblico presente la possibilità di partecipare, nella sera stessa di ogni evento nel cartellone delle “Sere d’Estate a Palazzo d’Arco”, ad una visita speciale alla affascinante mostra “Lo spirito delle cose. Argenti e preziosi dei conti d’Arco”, allestita in alcune sale di Palazzo d’Arco, con biglietto di ingresso ridotto del 50%. Questa visita, che si svolge dalle 20,30 alle 21,15, in tempo quindi per assistere per intero allo spettacolo, può essere riservata ovviamente ad un numero limitato di 25 partecipanti e deve obbligatoriamente, a differenza dello spettacolo, essere prenotata. L’iter da seguire per cogliere questa opportunità è dunque il seguente: prenotare la visita serale alla mostra al Museo di Palazzo d’Arco al numero 0376/322242 e arrivare alle 20 circa a Palazzo d’Arco per acquistare il biglietto intero per lo spettacolo, che va poi obbligatoriamente esibito alla biglietteria di Palazzo d’Arco per usufruire dell’ingresso scontato alla mostra.
Il prossimo appuntamento di Sere d’estate a Palazzo D’Arco sarà martedì 2 luglio sempre con il Teatro Minimo che porterà in scena “Il medico per forza” di Molière con la regia di Sergio De Marchi. (info : www.teatro-campogalliani.it)