NOTE LETTERARIE CRITICHE
Nel quadro del persistente anzi accresciuto interesse per l’opera di Oscar Wilde, il racconto intitolato Il delitto di Lord Arthur Savile (1891) oltre ad essere un autentico capolavoro di ironia mistificatrice applicata a una fantasia umoristica che ha per risultato ultimo la critica di una società o di un costume gode di una particolare fortuna specie sul palcoscenico.
Ecco, in due parole, i fatti. Secondo la predizione fattagli da un infallibile chiromante, il giovane lord Savile è predestinato a commettere un assassinio. Inglese, uomo d’onore, superstizioso e fidanzato, Lord Arthur è del parere che non si deve mai rimandare a domani ciò che si può fare oggi. Visto che deve compiere un delitto, meglio sbrigarsene subito per non portare come marito e padre un sì terribile pericolo. E infatti si dà da fare quanto più e quanto meglio può, nell’ambito della propria famiglia. Ma senza alcun successo. Tenta di uccidere una vecchia zia ma la aristocratica signora sfugge a tutti i goffi tentativi del nipote e del suo fedele cameriere. Cerca di avvelenare con una pastiglia al cianuro il suo più caro amico che ha già tentato 14 volte il suicidio, ma all’ultimo l’amico s’innamora della sorella e se ne va contento. Alla fine disperato, deluso e impermalito, esce di scena ed entra il chiromante che lo cerca per dargli una splendida notizia e… il finale sorprenderà più volte.
È un copione architettato con sagace mestiere in vista degli effetti comici, spesso dichiaratamente farseschi, che la trama narrativa assunta nel suo schema meccanico poteva offrire.
Wilde, voglio dire ciò che, alla fine, unicamente conta di Wilde: la finezza ironica, l’eleganza paradossale del linguaggio; quel libertinaggio sottile e aristocratico dell’intelligenza a freddo, eccitata da un cinismo distaccato, che si libera in fantasia surreale avanti lettera, risaltano anche nella comicità più elementare.
Nel 2008 la scuola di teatro di Mantova, diretta dalla compagnia Campogalliani e da ARS-creazioni e spettacoli, ha diplomato 16 nuovi allievi con un saggio dal titolo "Via dei delitti n.16". Tra i vari brani era rappresentato l’atto unico "Il delitto di Lord Arthur Savile" di O.Wilde.
A fine stagione 2008-2009 ho deciso di non "perdere" la divertente piece e di sostituire alcuni allievi con gli attori della Compagnia Campogalliani e di arricchire lo spettacolo con nuovi, grotteschi, spassosi e parossistici omicidi.
Solo un sipario rosso sangue e qualche elemento scenico vi racconteranno le storie delle bambole assassine, del "caro estinto" e di Lord Savile, facendo risaltare i nuovi delitti della nostra Compagnia teatrale.