Partendo dalla metaforica sala d’attesa di un aeroporto, “non luogo” maledetto e senza rimedio in caso di ritardi, la “Cosmetica del nemico” s’inoltra crudelmente su un percorso intrigante, in sottile equilibrio fra il “giallo” e il “noir metafisico”. E in questo “non luogo” troviamo l’irascibile uomo d’affari francese Jérome Angust, simbolo dell’individuo che preferisce non vedere piuttosto che accettare la giusta sorte. Coscienza e memoria sono infatti il nemico, il demonio, desueto comandamento della filosofia classica: “conosci te stesso”. Così questo manager in viaggio d’affari non vuole saperne. Persino il suo cognome, Angust, richiama la miseria interiore in cui non vuole ammettere di trovarsi. Ma Jérome dovrà fare i conti con quello strano “nemico” che è il suo incalzante e impertinente scocciatore olandese: Textor Texel. Quest’ultimo costringerà Jérome a subire una conversazione asfissiante, per condurlo in tal modo verso il suo destino prestabilito. Con il suo decimo romanzo breve (come tanti altri suoi, particolarmente adatto alla messa in scena), Amélie Nothomb compie uno dei suoi migliori atti di denuncia dell’animo umano: “senza la giusta memoria, l’uomo si autoassolve perfino dal crimine peggiore”. Come in molti altri suoi romanzi, la scrittrice belga dimostra anche qui il suo gusto per l’ironia e il sarcasmo, non privo di una sottile vena di sadismo, e, anche in questo caso, la lotta senza esclusioni di colpi fra i due protagonisti porterà a una resa dei conti drammatica. Dal fulminante dialogo fra Jérome e Textor emergeranno via via, nel ritmo incalzante e nella tensione crescente, le profonde tematiche (tragicamente attuali) messe in luce dalla Nothomb nel suo testo. Fino alla rottura del guscio che svelerà il mistero più macabro.
La lettura di “Cosmetica del nemico” mi ha conquistato sin dalle prime pagine. Allora non sapevo bene dove mi avrebbero portato quei due personaggi con il loro serrato botta e risposta, ma poi, battuta dopo battuta, ho cominciato a scavare nella vita di entrambi: ciò mi ha permesso di capire i loro comportamenti e le loro reazioni a determinati accadimenti con cui è costruita la trama del racconto. Terminata la prima lettura, mi sono reso conto che il serrato processo che si svolge in “Cosmetica del nemico” poteva essere portato in scena con approcci molto diversi. La mia scelta è stata quella di prediligere l’aspetto “giallo” del testo, ma senza svuotarlo di quei riferimenti psicologici e filosofici che lo rendono vivo e attuale. L’Autrice è infatti riuscita a far emergere nel suo racconto quel nemico che ognuno di noi ha dentro di sé e che non sempre si riesce a vincere.
Su questi aspetti ho concentrato la messinscena; i due protagonisti si affrontano, si studiano, si aggrediscono fino alle ultime battute di un finale, in un certo senso macabro, ma del tutto sorprendente.
Dopo un approfondito lavoro con gli attori, mi sono dedicato alla ricerca di quei contributi multimediali (luci, interventi sonori e videoproiezioni) che potessero scandire e sottolineare i vari passaggi di situazione. Con questi contributi ho cercato inoltre di evidenziare il filo narrativo e di stimolare l’attenzione del pubblico, favorendo l’immedesimazione dello stesso nei personaggi per renderlo partecipe delle emozioni che si scatenano via via nella storia. Una storia che lo spettatore percorre entrando e uscendo da quel “non luogo” che è la sala d’attesa di un aeroporto, che ho ricreato con una scenografia metaforicamente astratta.
“Sono te. Sono quella parte di te che non conosci ma che ti conosce fin troppo bene. Sono quella parte di te che tu ti sforzi di ignorare”
Scrittrice belga di lingua francese (nata a Kobe, Giappone, nel 1967), figlia di un ambasciatore, la Nothomb ha trascorso l’infanzia nel Paese natale, seguendo poi il padre in diversi altri Paesi, fra cui Cina e Stati Uniti. Dopo la laurea in Belgio, ha vissuto ancora in Giappone, dove ha lavorato come traduttrice in una grande azienda. Scrittrice di culto, non solo in Francia, ha esordito nel 1992 con Igiene dell’assassino, il romanzo che l’ha subito imposta a livello internazionale. Da allora ha pubblicato un libro all’anno: i suoi romanzi sono stati tradotti in decine di lingue e innumerevoli sono gli adattamenti teatrali che sono stati portati in scena. La Nothomb si è aggiudicata diversi prestigiosi premi letterari, tra cui il Grand Prix du roman de l’Académie Française e il Prix Internet du Livre per Stupore e tremori, il Prix de Flore per Né di Eva né di Adamo, e due volte il Prix du Jury Jean Giono per Le Catilinarie e Causa di forza maggiore. Primo sangue, suo trentesimo romanzo, si è aggiudicato il Prix Renaudot 2021 e il Premio Strega Europeo 2022.
26 febbraio 2024
Dopo il grande successo ottenuto dall’Accademia Teatrale Francesco Campogalliani al Teatrino di Palazzo D’Arco di Mantova con l’anteprima assoluta dello spettacolo “Cosmetica del nemico” di Amélie Nothomb per la regia di Mario Zolin, si replica fino al 10 marzo. Aperte le prevendite.
Versione teatrale del celebre romanzo breve (come tanti altri suoi, particolarmente adatto alla messa in scena), in cui Amélie Nothomb compie uno dei suoi migliori atti di denuncia dell’animo umano: “senza la giusta memoria, l’uomo si autoassolve perfino dal crimine peggiore”. Come in molti altri suoi romanzi, la scrittrice belga dimostra anche qui il suo gusto per l’ironia e il sarcasmo, non privo di una sottile vena di sadismo, e, anche in questo caso, la lotta senza esclusioni di colpi fra i due protagonisti porterà a una resa dei conti drammatica. Dal fulminante dialogo fra Jérome e Textor emergeranno via via, nel ritmo incalzante e nella tensione crescente, le profonde tematiche (tragicamente attuali) messe in luce dalla Nothomb nel suo testo. Fino alla rottura del guscio che svelerà il mistero più macabro.
“La lettura di Cosmetica del nemico mi ha conquistato sin dalle prime pagine – dichiara il regista Mario Zolin. Allora non sapevo bene dove mi avrebbero portato quei due personaggi con il loro serrato botta e risposta, ma poi, battuta dopo battuta, ho cominciato a scavare nella vita di entrambi: ciò mi ha permesso di capire i loro comportamenti e le loro reazioni a determinati accadimenti con cui è costruita la trama del racconto. Terminata la prima lettura, mi sono reso conto che il serrato processo che si svolge in “Cosmetica del nemico” poteva essere portato in scena con approcci molto diversi. La mia scelta è stata quella di prediligere l’aspetto “giallo” del testo, ma senza svuotarlo di quei riferimenti psicologici e filosofici che lo rendono vivo e attuale. L’Autrice è infatti riuscita a far emergere nel suo racconto quel nemico che ognuno di noi ha dentro di sé e che non sempre si riesce a vincere. Su questi aspetti ho concentrato la messinscena; i due protagonisti si affrontano, si studiano, si aggrediscono fino alle ultime battute di un finale, in un certo senso macabro, ma del tutto sorprendente.
Dopo un approfondito lavoro con gli attori, mi sono dedicato alla ricerca di quei contributi multimediali (luci, interventi sonori e videoproiezioni) che potessero scandire e sottolineare i vari passaggi di situazione. Con questi contributi ho cercato inoltre di evidenziare il filo narrativo e di stimolare l’attenzione del pubblico, favorendo l’immedesimazione dello stesso nei personaggi per renderlo partecipe delle emozioni che si scatenano via via nella storia. Una storia che lo spettatore percorre entrando e uscendo da quel “non luogo” che è la sala d’attesa di un aeroporto, che ho ricreato con una scenografia metaforicamente astratta.”
Due soli interpreti sempre sulla scena: Michele Romualdi (Jérome Angust) e Diego Fusari (Textor Texel).
Le scenografie portano la firma di Mario Zolin e i costumi di Francesca Campogalliani e Diego Fusari, la scelta musicale è stata curata da Nicola Martinelli, le luci da Massimiliano Fiordaliso e Simone Zunino, la direzione di scena è di Marina Alberini e Nadia Golinelli.
La realizzazione della commedia come di tutte le altre produzioni della stagione teatrale dell’Accademia Campogalliani è stata resa possibile grazie al generoso sostegno della Fondazione della Comunità Mantovana onlus.
Le rappresentazioni avranno luogo nelle serate di venerdì e sabato alle ore 20:45 e la domenica alle ore 16:00 fino al 10 marzo 2024.
Le prenotazioni dei posti numerati si potranno effettuare nei giorni di giovedì, venerdì e sabato presso biglietteria del Teatrino D’Arco, dalle ore 17:30 alle ore 19:00 oppure via mail su biglietteria@teatro-campogalliani.it, per informazioni tel. 0376 325363 / 375 7384473 o su www.teatro-campogalliani.it.
Martedì, 3 febbraio 2024
MANTOVA – Continueranno, presso il Teatrino D’Arco, fino al 10 marzo, nelle serate di venerdì e sabato alle 20.45 e la domenica alle 16, le repliche di “Cosmetica del nemico”.
Due soli interpreti sempre sulla scena: Michele Romualdi (Jérome Angust) e Diego Fusari (Textor Texel). Le scenografie portano la firma di Mario Zolin e i costumi di Francesca Campogalliani e Diego Fusari, la scelta musicale è stata curata da Nicola Martinelli, le luci da Massimiliano Fiordaliso e Simone Zunino, la direzione di scena è di Marina Alberini e Nadia Golinelli.
La realizzazione della commedia come di tutte le altre produzioni della stagione teatrale dell’Accademia Campogalliani è stata resa possibile grazie al generoso sostegno della Fondazione della Comunità Mantovana onlus.
Le prenotazioni dei posti numerati si potranno effettuare nei giorni di giovedì, venerdì e sabato presso biglietteria del Teatrino D’Arco, dalle ore 17:30 alle ore 19:00 oppure via mail su biglietteria@teatro-campogalliani.it, per informazioni tel. 0376 325363 / 375 7384473 o su http://www.teatro-campogalliani.it
MANTOVA, 8 feb. - Quinto appuntamento della stagione teatrale dell’Accademia Teatrale Francesco Campogalliani al Teatrino di Palazzo D’Arco di Mantova: da sabato 10 febbraio alle 20,45 fino a domenica 10 marzo alle 16,00 debutterà in anteprima assoluta "Cosmetica del nemico" di Amélie Nothomb per la regia di Mario Zolin.
Versione teatrale del celebre romanzo breve (come tanti altri suoi, particolarmente adatto alla messa in scena), in cui Amélie Nothomb compie uno dei suoi migliori atti di denuncia dell’animo umano: "senza la giusta memoria, l’uomo si autoassolve perfino dal crimine peggiore".
Come in molti altri suoi romanzi, la scrittrice belga dimostra anche qui il suo gusto per l’ironia e il sarcasmo, non privo di una sottile vena di sadismo, e, anche in questo caso, la lotta senza esclusioni di colpi fra i due protagonisti porterà a una resa dei conti drammatica.
Dal fulminante dialogo fra Jérome e Textor emergeranno via via, nel ritmo incalzante e nella tensione crescente, le profonde tematiche (tragicamente attuali) messe in luce dalla Nothomb nel suo testo. Fino alla rottura del guscio che svelerà il mistero più macabro. Due soli interpreti sempre sulla scena: Michele Romualdi (Jérome Angust) e Diego Fusari (Textor Texel).
Le scenografie portano la firma di Mario Zolin e i costumi di Francesca Campogalliani e Diego Fusari, la scelta musicale è stata curata da Nicola Martinelli, le luci da Massimiliano Fiordaliso e Simone Zunino, la direzione di scena è di Marina Alberini e Nadia Golinelli.
La realizzazione della commedia come di tutte le altre produzioni della stagione teatrale dell’Accademia Campogalliani è stata resa possibile grazie al generoso sostegno della Fondazione della Comunità Mantovana onlus. Le rappresentazioni avranno luogo nelle serate di venerdì e sabato alle ore 20,45 e la domenica alle ore 16,00 fino al 10 marzo 2024.
Le prenotazioni dei posti numerati si potranno effettuare nei giorni di giovedì, venerdì e sabato presso biglietteria del Teatrino D’Arco, dalle ore 17:30 alle ore 19:00 oppure via mail su biglietteria@teatro-campogalliani.it, per informazioni tel. 0376.325363 / 375.7384473 o su www.teatro-campogalliani.it
"La lettura di Cosmetica del nemico mi ha conquistato sin dalle prime pagine – dichiara il regista Mario Zolin. Allora non sapevo bene dove mi avrebbero portato quei due personaggi con il loro serrato botta e risposta, ma poi, battuta dopo battuta, ho cominciato a scavare nella vita di entrambi: ciò mi ha permesso di capire i loro comportamenti e le loro reazioni a determinati accadimenti con cui è costruita la trama del racconto. Terminata la prima lettura, mi sono reso conto che il serrato processo che si svolge in "Cosmetica del nemico" poteva essere portato in scena con approcci molto diversi.
La mia scelta è stata quella di prediligere l’aspetto "giallo" del testo, ma senza svuotarlo di quei riferimenti psicologici e filosofici che lo rendono vivo e attuale. L’Autrice è infatti riuscita a far emergere nel suo racconto quel nemico che ognuno di noi ha dentro di sé e che non sempre si riesce a vincere. Su questi aspetti ho concentrato la messinscena; i due protagonisti si affrontano, si studiano, si aggrediscono fino alle ultime battute di un finale, in un certo senso macabro, ma del tutto sorprendente.
Dopo un approfondito lavoro con gli attori, mi sono dedicato alla ricerca di quei contributi multimediali (luci, interventi sonori e videoproiezioni) che potessero scandire e sottolineare i vari passaggi di situazione. Con questi contributi ho cercato inoltre di evidenziare il filo narrativo e di stimolare l’attenzione del pubblico, favorendo l’immedesimazione dello stesso nei personaggi per renderlo partecipe delle emozioni che si scatenano via via nella storia. Una storia che lo spettatore percorre entrando e uscendo da quel "non luogo" che è la sala d’attesa di un aeroporto, che ho ricreato con una scenografia metaforicamente astratta."
Martedì, 7 febbraio 2024
MANTOVA – “Tutto pronto all’Accademia Campogalliani per il debutto di sabato sera dello spettacolo “Cosmetica del nemico” di Amélie Nothomb per la regia di Mario Zolin in scena al Teatrino di Palazzo D’Arco alle 20,45.
“La lettura di Cosmetica del nemico mi ha conquistato sin dalle prime pagine – dichiara il regista Mario Zolin. Allora non sapevo bene dove mi avrebbero portato quei due personaggi con il loro serrato botta e risposta, ma poi, battuta dopo battuta, ho cominciato a scavare nella vita di entrambi: ciò mi ha permesso di capire i loro comportamenti e le loro reazioni a determinati accadimenti con cui è costruita la trama del racconto. Terminata la prima lettura, mi sono reso conto che il serrato processo che si svolge in “Cosmetica del nemico” poteva essere portato in scena con approcci molto diversi. La mia scelta è stata quella di prediligere l’aspetto “giallo” del testo, ma senza svuotarlo di quei riferimenti psicologici e filosofici che lo rendono vivo e attuale. L’Autrice è infatti riuscita a far emergere nel suo racconto quel nemico che ognuno di noi ha dentro di sé e che non sempre si riesce a vincere.
Su questi aspetti ho concentrato la messinscena; i due protagonisti si affrontano, si studiano, si aggrediscono fino alle ultime battute di un finale, in un certo senso macabro, ma del tutto sorprendente”.
Due soli interpreti sempre sulla scena: Michele Romualdi (Jérome Angust) e Diego Fusari (Textor Texel).
Le scenografie portano la firma di Mario Zolin e i costumi di Francesca Campogalliani e Diego Fusari, la scelta musicale è stata curata da Nicola Martinelli, le luci da Massimiliano Fiordaliso e Simone Zunino, la direzione di scena è di Marina Alberini e Nadia Golinelli.
La realizzazione della commedia come di tutte le altre produzioni della stagione teatrale dell’Accademia Campogalliani è stata resa possibile grazie al generoso sostegno della Fondazione della Comunità Mantovana onlus.
Le rappresentazioni avranno luogo nelle serate di venerdì e sabato alle ore 20,45 e la domenica alle ore 16,00 fino al 10 marzo 2024.
Le prenotazioni dei posti numerati si potranno effettuare nei giorni di giovedì, venerdì e sabato presso biglietteria del Teatrino D’Arco, dalle ore 17:30 alle ore 19:00 oppure via mail su biglietteria@teatro-campogalliani.it, per informazioni tel. 0376 325363 / 375 7384473 o su http://www.teatro-campogalliani.it
7 febbraio 2024
COSMETICA DEL NEMICO di Amélie Nothomb al Teatrino di Palazzo D’Arco a partire da sabato 10 febbraio ore 20:45
MANTOVA – Quinto appuntamento della stagione teatrale dell’Accademia Teatrale Francesco Campogalliani al Teatrino di Palazzo D’Arco di Mantova: da sabato 10 febbraio alle 20,45 fino a domenica 10 marzo alle 16,00 debutterà in anteprima assoluta “Cosmetica del nemico” di Amélie Nothomb per la regia di Mario Zolin.
Versione teatrale del celebre romanzo breve (come tanti altri suoi, particolarmente adatto alla messa in scena), in cui Amélie Nothomb compie uno dei suoi migliori atti di denuncia dell’animo umano: “senza la giusta memoria, l’uomo si autoassolve perfino dal crimine peggiore”. Come in molti altri suoi romanzi, la scrittrice belga dimostra anche qui il suo gusto per l’ironia e il sarcasmo, non privo di una sottile vena di sadismo, e, anche in questo caso, la lotta senza esclusioni di colpi fra i due protagonisti porterà a una resa dei conti drammatica. Dal fulminante dialogo fra Jérome e Textor emergeranno via via, nel ritmo incalzante e nella tensione crescente, le profonde tematiche (tragicamente attuali) messe in luce dalla Nothomb nel suo testo. Fino alla rottura del guscio che svelerà il mistero più macabro.
L“La lettura di Cosmetica del nemico mi ha conquistato sin dalle prime pagine – dichiara il regista Mario Zolin. Allora non sapevo bene dove mi avrebbero portato quei due personaggi con il loro serrato botta e risposta, ma poi, battuta dopo battuta, ho cominciato a scavare nella vita di entrambi: ciò mi ha permesso di capire i loro comportamenti e le loro reazioni a determinati accadimenti con cui è costruita la trama del racconto. Terminata la prima lettura, mi sono reso conto che il serrato processo che si svolge in “Cosmetica del nemico” poteva essere portato in scena con approcci molto diversi. La mia scelta è stata quella di prediligere l’aspetto “giallo” del testo, ma senza svuotarlo di quei riferimenti psicologici e filosofici che lo rendono vivo e attuale. L’Autrice è infatti riuscita a far emergere nel suo racconto quel nemico che ognuno di noi ha dentro di sé e che non sempre si riesce a vincere.
Su questi aspetti ho concentrato la messinscena; i due protagonisti si affrontano, si studiano, si aggrediscono fino alle ultime battute di un finale, in un certo senso macabro, ma del tutto sorprendente..
Dopo un approfondito lavoro con gli attori, mi sono dedicato alla ricerca di quei contributi multimediali (luci, interventi sonori e videoproiezioni) che potessero scandire e sottolineare i vari passaggi di situazione. Con questi contributi ho cercato inoltre di evidenziare il filo narrativo e di stimolare l’attenzione del pubblico, favorendo l’immedesimazione dello stesso nei personaggi per renderlo partecipe delle emozioni che si scatenano via via nella storia. Una storia che lo spettatore percorre entrando e uscendo da quel “non luogo” che è la sala d’attesa di un aeroporto, che ho ricreato con una scenografia metaforicamente astratta.”
Due soli interpreti sempre sulla scena: Michele Romualdi (Jérome Angust) e Diego Fusari (Textor Texel).
Le scenografie portano la firma di Mario Zolin e i costumi di Francesca Campogalliani e Diego Fusari, la scelta musicale è stata curata da Nicola Martinelli, le luci da Massimiliano Fiordaliso e Simone Zunino, la direzione di scena è di Marina Alberini e Nadia Golinelli.
La realizzazione della commedia come di tutte le altre produzioni della stagione teatrale dell’Accademia Campogalliani è stata resa possibile grazie al generoso sostegno della Fondazione della Comunità Mantovana onlus.
Le rappresentazioni avranno luogo nelle serate di venerdì e sabato alle ore 20:45 e la domenica alle ore 16:00 fino al 10 marzo 2024.
Le prenotazioni dei posti numerati si potranno effettuare nei giorni di giovedì, venerdì e sabato presso biglietteria del Teatrino D’Arco, dalle ore 17:30 alle ore 19:00 oppure via mail su biglietteria@teatro-campogalliani.it, per informazioni tel. 0376 325363 / 375 7384473 o su www.teatro-campogalliani.it.
TEATRO
Quinto appuntamento della stagione della Campogalliani al teatrino di palazzo d’Arco di Mantova: da sabato alle 20,45 fino a domenica 10 marzo alle 16 debutterà in anteprima “Cosmetica del nemico” di Amélie Nothomb, per la regia di Mario Zolin.
Versione teatrale del celebre romanzo breve in cui Amélie Nothomb compie uno dei suoi migliori atti di denuncia dell’animo umano: “senza la giusta memoria, l’uomo si auto-assolve perfino dal crimine peggiore”. La scrittrice belga dimostra il suo gusto per l’ironia e il sarcasmo non privo di una sottile vena di sadismo; la lotta senza esclusioni di colpi fra i due protagonisti porterà a una resa dei conti drammatica.
Dal fulminante dialogo fra Jérome e Textor emergeranno via via, nel ritmo incalzante e nella tensione crescente, le profonde tematiche messe in luce da Nothomb nel suo testo. Fino alla rottura del guscio che svelerà il mistero più macabro.
«La lettura di “Cosmetica del nemico” mi ha conquistato sin dalle prime pagine - commenta Zolin - Allora non sapevo bene dove mi avrebbero portato quei due personaggi con il loro botta e risposta ma poi ho iniziato a scavare nella vita di entrambi. Ciò mi ha permesso di capire i loro comportamenti e le loro reazioni a determinati accadimenti con cui è costruita la trama del racconto. Terminata la prima lettura, mi sono reso conto che il serrato processo poteva essere portato in scena con approcci molto diversi. La mia scelta è stata quella di prediligere l’aspetto “giallo” del testo, ma senza svuotarlo di quei riferimenti psicologici e filosofici che lo rendono vivo e attuale. Su questi aspetti ho concentrato la messinscena; i due protagonisti si affrontano, si studiano, si aggrediscono fino alle ultime battute di un finale, in un certo senso macabro, ma del tutto sorprendente».
Dopo il lavoro con gli attori, il regista ha ricercato quei contributi multimediali che potessero scandire e sottolineare i passaggi di situazione: «Ho cercato inoltre di evidenziare il filo narrativo e di stimolare l’attenzione del pubblico, favorendo l’immedesimazione dello stesso nei personaggi». Due soli interpreti sempre sulla scena: Michele Romualdi (Jérome Angust) e Diego Fusari (Textor Texel). Le scenografie portano la firma di Zolin e i costumi di Francesca Campogalliani e Fusari, la scelta musicale è stata curata da Nicola Martinelli, le luci da Massimiliano Fiordaliso e Simone Zunino, la direzione di scena è di Marina Alberini e Nadia Golinelli. La realizzazione della commedia è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione della Comunità Mantovana onlus.
Le rappresentazioni saranno venerdì e sabato alle 20,45 e la domenica alle 16 fino al 10 marzo. Le prenotazioni si potranno fare il giovedì, venerdì e sabato alla biglietteria del Teatrino dalle 17.30 alle 19, oppure biglietteria@teatro-campogalliani.it. Info_ 0376-325363 o 375- 7384473 o su www.teatro-campogalliani.it.
Martedì, 3 febbraio 2024
MANTOVA – “Cosmetica del nemico” di Amélie Nothomb questo il titolo del nuovo spettacolo dell’Accademia Teatrale Campogalliani in scena al Teatrino d’Arco dal 10 febbraio al 10 marzo ogni venerdì, sabato e domenica con la regia di Mario Zolin.
La trama
Partendo dalla metaforica sala d’attesa di un aeroporto, “non luogo” maledetto e senza rimedio in caso di ritardi, la “Cosmetica del nemico” s’inoltra crudelmente su un percorso intrigante, in sottile equilibrio fra il “giallo” e il “noir metafisico”.
Ecco allora un’irascibile uomo d’affari francese Jérome Angust, che dovrà fare i conti con quello strano “nemico” che è il suo incalzante e impertinente scocciatore olandese: Textor Texel. Quest’ultimo costringerà Jérome a subire una conversazione asfissiante, per condurlo in tal modo verso il suo destino prestabilito.
Con il suo decimo romanzo breve (come tanti altri suoi, particolarmente adatto alla messa in scena), Amélie Nothomb compie uno dei suoi migliori atti di denuncia dell’animo umano. Dal fulminante dialogo fra Jérome e Textor emergeranno via via, infatti, nel ritmo incalzante e nella tensione crescente, le profonde tematiche (tragicamente attuali) messe in luce dalla Nothomb nel suo testo. Fino alla rottura del guscio che svelerà il mistero più macabro.
Personaggi e interpreti
Jérôme Angust MICHELE ROMUALDI
Textor Texel DIEGO FUSARI
Maggiori informazioni su Cosmetica del nemico
95%
“ECCELLENTE”
Mi sono molto divertita. Conoscevo il breve romanzo della Nothomb e questa rappresentazione ne è fedele. L’andamento giallo mi ha ricordato testi teatrali di Durrenmatt. Ottima regia che coinvolge lo spettatore fino a immedesimarsi. E straordinari i due attori. Addirittura Diego Fusari cambia fisionomia a seconda delle battute per cui sembra più attori forse a dimostrare le presenze ostili in ognuno di noi. Mi è piaciuta anche la messa in scena del non luogo così inquietante . Ringrazio la Campogalliani che continua a mettersi in gioco e a proporre testi di nicchia che agitano le nostre menti e alimentano i nostri pensieri.
Un’interessante forma di teatro contemporaneo molto gradita e messa in scena con il garbo che vi contraddistingue
Bellissimo e intenso, col fiato sospeso fino alla fine.
Anche i costumi hanno rivelato l’identità dei protagonisti
Non ci sono aggettivi adatti ad esprimere l’intensità interpretativa degli attori che in un crescendo di emozioni ci hanno tenuti col fiato sospeso accompagnandoci ad un finale "liberatorio"
Tema introspettivo non facile Obiettivo raggiunto con successo !