Lo spettacolo racconta le vicende parallele di due coppie, che finiranno per intrecciarsi, fra equivoci e colpi di scena. La relazione matrimoniale, disincantata e routinaria, tra due dei protagonisti, Sheila e Philip, costituisce lo specchio e il contraltare di quella che unisce gli altri due personaggi, Greg e Ginny: giovani fidanzati alle prese con le piccole incomprensioni e i repentini entusiasmi di un rapporto ancora all’inizio. Le tre settimane di fidanzamento di Greg e Ginny, così come i trent’anni di matrimonio di Sheila e Philip, sono costellati di bugie e infedeltà. Il soggetto è lo spunto ideale per lo scatenarsi di equivoci e situazioni esilaranti. In questo quadro si sviluppano piccole storie di scappatelle extraconiugali, con le classiche situazioni paradossali che scatenano l’inevitabile ilarità.
La fortuna scenica di Alan Ayckbourn è un fenomeno conosciuto e che negli anni è diventato sempre più clamoroso. Ormai non c’è palcoscenico importante del mondo che non abbia ospitato una sua commedia e i suoi testi riscuotono ovunque straordinari successi. Ayckbourn è un drammaturgo che, in oltre venticinque anni di carriera, si è imposto come l’erede di una tradizione illustre qual’ è quella britannica dominata da George Bernard Show, Oscar Wilde, Noel Coward, per citare solo i maestri del genere. Ayckbourn ha caratteristiche completamente diverse drammaturgicamente parlando e non ha forse l’ambizione di seguire la loro strada ma a poco a poco, senza quasi darlo a vedere, ha superato i limiti di partenza della farsa e della commedia brillante, che vivono sulla perfezione dei meccanismi e su un dialogo sfavillante. I personaggi molto caratterizzati delle prime pièces , spesso solo pedine dell’azione scenica, si sono via via trasformati in personaggi identificabili e riconoscibili della classe media inglese, colti nei tic, nelle frustrazioni e nelle ambizioni spesso sbagliate della loro esistenza. Le stesse scappatelle coniugali che costituiscono uno dei motivi più congeniali ad Ayckbourn, non sono semplici elementi da sfruttare nelle infinite possibilità comiche, ma l’occasione anche per fare un ritratto amaro e graffiante di una società senza valori e senza reali alternative al proprio modo di vivere. La regia vuole restituire al testo la capacità di coniugare ritmi forsennati e mano leggera con la clamorosa capacità di indagare le psicologie dei personaggi e coniugare eleganza ed ironia di matrice anglosassone con un allestimento di forte comunicatività. Sinceramente bugiardi è una straordinaria pièce che davvero riconcilia con il teatro comico, oggi troppo spesso degradato da certa comicità di marca televisiva. In questa commedia c’è tutto il mondo di Ayckbourn, la cui comicità nasce dal contrasto fra i contrattempi in cui si trovano i personaggi e le loro reazioni talvolta del tutto spropositate. E’ indubbiamente una comicità di situazione, ma sempre lontana da ogni forma di superficialità e di clichè. Musiche, scene e costumi daranno un apporto fondamentale a questo viaggio nella straordinaria comicità di Ayckbourn e nelle rocambolesche vicende dei suoi personaggi . Messaggio implicito in Ayckbourn è, sempre e comunque, che finché si riesce a ridere della propria paralisi comportamentale e sociale, c’è speranza.
Figlio di un violinista e di una scrittrice di romanzi rosa, Sir Alan Ayckbourn inizia la carriera teatrale come assistente del direttore artistico al Festival di Edimburgo. Le sue commedie satiriche si caratterizzano per la coralità, quasi sempre i protagonisti sono marito e moglie. E’ attraverso quei coniugi intrappolati nell’istituzione matrimoniale che sentono come prigione ma al tempo stesso fonte indispensabile di sicurezza, che Ayckbourn mette in scena il malessere sociale della media borghesia provinciale inglese. Dotato di notevole intuito sociologico, il geniale autore anglosassone riesce a costruire dei personaggi assolutamente credibili anche nelle situazioni più paradossali, senza cadere in eccessi caricaturali. Tra i suoi numerosi successi: Absurd Person Singular (1972), Bedroom Farse (1975), Sisterly Feelings (1979), Intimate Exchanges (1982), Body Language (1990) Snake in the Grass (2002). Negli anni ’80 Ayckbourn cambierà in parte il suo stile, sconfinando talvolta nel dramma, trasportato da un pessimismo sempre meno dissimulato, come è evidente in testi come: Woman in Mind (1985) e Henceforward (Il presente prossimo venturo, 1987).
MANTOVA – “Sinceramente bugiardi” è proprio quello che ci vuole in questo periodo: il buonumore giova sempre, certamente, ma in un’epoca oscurata da affanni sanitari di ogni genere, con tutto ciò che ne consegue, un caustico divertimento british è davvero ben accetto. La commedia di Alan Ayckbourn è portata in scena al teatrino d’Arco dagli interpreti dell’Accademia teatrale Campogalliani ed è l’ideale per allontanare le ambasce, il tempo di un pomeriggio o di una serata.
La pièce, per la regia di Maria Grazia Bettini, presenta al pubblico Greg e Ginny, due dei protagonisti dell’intreccio di coppie. Greg vuole sposare la fidanzata conosciuta tre settimane prime e desidera portare l’annuncio anche ai di lei genitori, che presume abitino in una elegante magione di campagna. peccato che quella non sia l’abitazione del papà e della mamma della ragazza, bensì di Philip, non troppo ex amante di Ginny, e della di lui consorte Sheila.
Così quando i due giovani capitano, per differenti motivi, nella bucolica tenuta si scatena una serie di incomprensioni e situazioni esilaranti. Che portano al lento chiarimento dei rapporti tra i vari componenti del gruppo, risolti infine da Sheila, che inizialmente pare la più lontana dalla realtà, ma ben ne comprende il contesto. Ed è in grado di districare la complessa faccenda, accettandone pure i risvolti di infedeltà del coniuge e di ritorno alla routine quotidiana. Anche se forse tutto lo sconquasso porta a Philip un poco di gelosia, o quantomeno di attenzione in più, nei confronti della moglie.
Le due coppie, la più giovane e la più matura, ben si fondono nel gioco delle parti, dando vita a deliziosi siparietti. Perfetti gli interpreti: Marco Federici nei panni dell’entusiasta Greg, Valentina Durantini, la fascinosa Ginny, Adolfo Vaini, che offre un Philip tra l’ironico e l’annoiato e Roberta Visentini, che restituisce con piglio autenticamente britannico l’ineffabile Sheila.
Fortemente consigliata la visione dello spettacolo, proposto fino al 13 febbraio, per allietare la giornata. Tra i prossimi appuntamenti dell’Accademia “Anche i bambini hanno memoria”, in programma il 26 gennaio per la Giornata della memoria e, dal 18 febbraio, “Donne appassionate”, commedia satirica con un cast tutto al femminile.
Per informazioni e prenotazioni: telefono 0376 325363, mail biglietteria@teatro-campogalliani.it. (Ilperf)
LUNEDÌ, 10 GENNAIO 2022
MANTOVA - Tempo-Libero
“Sinceramente bugiardi”: ottima regia, la coppia Vaini-Vesentini funziona strpitosamente
La Campogalliani, con la regia di Maria Grazia Bettini, sempre convincente, inaugura il 2022 con “Sinceramente bugiardi”, una commedia di Alan Ayckbourn, prolifico autore britannico, scoperto nel ’93 per un film di Alain Resnais, “Smoking/No Smoking”, ispirato a “Intimates Exchanges”. L’ossimoro “Sinceramente bugiardi”, adottato dalla traduzione italiana invece dell’inglese “Relatively Speaking”, è felicemente farsesco, relativo a una situazione comica, ma adombra l’idea guida di come il linguaggio incontrastato possa scatenare conseguenze imbarazzanti quanto esilaranti. Da ultimo come il linguaggio si faccia realtà per accettare i compromessi con la morale coniugale.
Tutto principia quanto una coppia di amanti, da tre settimane insieme, si risveglia un fine settimana, e Ginny (Valentina Durantini) manifesta l’intenzione di recarsi dai genitori in un borgo nei pressi di Londra, ma senza il suo nuovo compagno.
Greg (Marco Federici), pur molto ingenuo o di pasta assai conciliante, non obietta più di tanto, anche se palesa qualche dubbio su relazioni pregresse della donna.
Sotto il letto ha scoperto delle ciabatte troppo grandi per essere sue, e fa buon viso alle frasi con cui quella non ne giustifica la presenza. Lo spettatore intuisce, anche da una telefonata, che in villa esiste un altro amante che, non volendo essere lasciato l’assilla di continuo.
L’incipt si regge sulle moine e lo scodinzolare sensuale di Ginny, e la goffaggine dello sciocco innamorato. La commedia si scatena non appena entrano in scena l’anziano amante ancora in carica, Philip (Adolfo Vaini), e l’ignara sua moglie Sheila (Roberta Vesentini).
Le schermaglie tra i due, su un presunto corteggiatore della consorte che domenicalmente le scriverebbe preparano l’equivoco in cui cade l’uomo. Perché Greg si presenta in villa, e a Philip, preso per padre, chiede la mano della figlia, mentre il padrone di casa s’illude che voglia sua moglie. E via dicendo, all’apparire di Ginny, che trovandosi il nuovo pretendente tra i piedi, è costretta a chiamare papà l’esterefatto Philip.
Le parole, assunte alla lettera, hanno la stessa funzione delle porte che si aprono e chiuduno, come nei vaudeville francesi, d Labiche ad Anouilh. Ci si sbellica dalle risate non solo per l’attribuzione, realo o fittizia, di infedeltà coniugali, ma anche per l’aplomb britannico che non si scompone davanti all’assurdo, anzi lo assume per portarlo all’estrema rivalsa: con le ciabatte che risaltano fuori!
La coppia Vaini Vesentini funziona strepitosamente nel gioco mimetico della coppia british, quello stringere le labbra o appuntire il naso sono una trovata eccellente.
Anche la copia giovane, così stranamente accostata, lei sgambettante con la mini rossa, lui rotondeggiante nel ventre opimo, partecipa alla giostra delle parole tenendo unita l’insensatezza della comunicazione. Il ritmo impresso dalla Bettini ai dialoghi regge fino alla fine. Si ride con eleganza inglese.—
ALBERTO CATTINI
Venerdì, 24 dicembre 2021
di redazione
MANTOVA – Un succeso dietro l’altro dall’inizio della stagione invernale che celebra i 75 anni dell’Accademia Campogalliani. E tra pochi giorni, dal 30 dicembre, la Compagnia sarà di nuovo in scena al teatrino D’Arco con lo spettacolo “Sinceramente Bugiardi” di Alan Ayckbourn per la regia di Maria Grazia Bettini, che è anche direttore artistico dell’Accademia. Lo spettacolo racconta le vicende parallele di due coppie, che finiranno per intrecciarsi, fra equivoci e colpi di scena. La relazione matrimoniale, disincantata e routinaria, tra due dei protagonisti, Sheila e Philip, costituisce lo specchio e il contraltare di quella che unisce gli altri due personaggi, Greg e Ginny: giovani fidanzati alle prese con le piccole incomprensioni e i repentini entusiasmi di un rapporto ancora all’inizio. Le tre settimane di fidanzamento di Greg e Ginny, così come i trent’anni di matrimonio di Sheila e Philip, sono costellati di bugie e infedeltà. Il soggetto è lo spunto ideale per lo scatenarsi di equivoci e situazioni esilaranti. In questo quadro si sviluppano piccole storie di scappatelle extraconiugali, con le classiche situazioni paradossali che scatenano l’inevitabile ilarità.
“La fortuna scenica di Alan Ayckbourn è un fenomeno conosciuto e che negli anni è diventato sempre più clamoroso. Ormai non c’è palcoscenico importante del mondo che non abbia ospitato una sua commedia e i suoi testi riscuotono ovunque straordinari successi. Ayckbourn è un drammaturgo che, in oltre venticinque anni di carriera, si è imposto come l’erede di una tradizione illustre qual’ è quella britannica dominata da George Bernard Show, Oscar Wilde, Noel Coward, per citare solo i maestri del genere” spiegano le note della regia. Quest’ultima “vuole restituire al testo la capacità di coniugare ritmi forsennati e mano leggera con la clamorosa capacità di indagare le psicologie dei personaggi e coniugare eleganza ed ironia di matrice anglosassone con un allestimento di forte comunicatività. “Sinceramente bugiardi” è una straordinaria pièce che davvero riconcilia con il teatro comico, oggi troppo spesso degradato da certa comicità di marca televisiva”.
I biglietti degli spettacoli potranno essere
Per tutte le informazioni relative all’accesso al teatro vedi: https://www.teatro-campogalliani.it/
MERCOLEDÌ, 22 DICEMBRE 2021
MANTOVA - Tempo-Libero
LA STAGIONE
Giovedì 30 dicembre alle 20.45, poi la sera di San Silvestro e andando avanti fino al 13 febbraio l’Accademia Teatrale Campogalliani mette in scena il terzo spettacolo della stagione che festeggia i 75 anni del Teatrino di Palazzo d’Arco: Sinceramente bugiardi di Alan Ayckbourn per la regia di Maria Grazia Bettini.
Una commedia brillante costruita sul perfetto meccanismo del misunderstanding, il malinteso che travolge due coppie in una catena esilarante di equivoci, scambi di persona e colpi di scena.
Un irresistibile humour su vizi e virtù della borghesia inglese. Lo spettacolo racconta due vicende parallele che finiranno per intrecciarsi: il matrimonio trentennale di Sheila e Philip e il fidanzamento che da tre settimane unisce Greg e Ginny. Sono quel che si dice “due copie-specchio”.
Le piccole incomprensioni e gli improvvisi entusiasmi dei giovani fidanzati si specchiano nelle bugie e infedeltà dei coniugi di lungo corso. In questo quadro si sviluppano storie di scappatelle extraconiugali, con le classiche situazioni paradossali che scatenano ilarità.
La fortuna scenica di Alan Ayckbourn è un fenomeno diventato nel tempo sempre più clamoroso. In oltre 25 anni di carriera Ayckbourn si è imposto - sebbene con caratteristiche drammaturgiche del tutto diverse da quelle dei grandi maestri del genere - come l’erede dell’illustre tradizione britannica rappresentata da George Bernard Show e Oscar Wilde, solo per citare due nomi famosi.
Ayckbourn coglie i tic, le frustrazioni e le ambizioni spesso sbagliate della classe media d’oltremanica.
Le scappatelle - tra i suoi motivi più congeniali - non sono mere circostanze da sfruttare nelle infinite possibilità comiche, ma l’occasione anche per un ritratto amaro e graffiante di una società senza valori né alternative al proprio modo di essere.
La comicità di Sinceramente bugiardi - il titolo è un ossimoro - è sempre lontana da ogni forma di superficialità e cliché. La regia di Bettini vuole coniugare ritmi frenetici e mano leggera, con la capacità di indagare le psicologie dei personaggi e di amalgamare l’eleganza e l’ironia di matrice anglosassone con un allestimento di intensa comunicatività.
Gli interpreti dello spettacolo sono Marco Federici (Greg), Valentina Durantini (Ginny), Roberta Vesentini (Sheila) e Adolfo Vaini (Philip). Completano il cast per le scelte musicali Nicola Martinelli, per l’ideazione luci Massimiliano Fiordaliso, per le scenografie Daniele Pizzoli, per i costumi Francesca Campogalliani e Diego Fusari e per la direzione di scena Lorenza Becchi e Maria Donata Bosco. La realizzazione dello spettacolo come di tutti quelli presenti nella rassegna è resa possibile grazie alla sensibilità della Fondazione d’Arco e della Fondazione Comunità Mantovana onlus.
Le repliche andranno in scena ogni venerdì e sabato sera alle 20.45 e la domenica alle 16 fino al 13 febbraio.
Le prenotazioni sono aperte presso la biglietteria del Teatrino d’Arco, dal giovedì al sabato dalle 17.30 alle 19, tel. 0376 325363 o email biglietteria@teatro-campogalliani.it.
GILBERTO SCUDERI
MARTEDÌ, 27 LUGLIO 2021
MANTOVA - Tempo-Libero
Martedì 27 luglio, alle 21.30 nel cortile d’onore di Palazzo D’Arco l’Accademia Campogalliani si avvia alla conclusione della rassegna Sere d’estate a Palazzo d’Arco con un debutto assoluto: la divertente commedia di Alan AyckbournSinceramente bugiardi per la regia di Maria Grazia Bettini.
«Lo spettacolo - anticipano gli organizzatori - racconta le vicende parallele di due coppie, che finiranno per intrecciarsi, fra equivoci e colpi di scena. La relazione matrimoniale, disincantata e routinaria, tra due dei protagonisti, Sheila e Philip, costituisce lo specchio e il contraltare di quella che unisce gli altri due personaggi, Greg e Ginny: giovani fidanzati alle prese con le piccole incomprensioni e i repentini entusiasmi di un rapporto ancora all’inizio. Le tre settimane di fidanzamento di Greg e Ginny, così come i trent’anni di matrimonio di Sheila e Philip, sono costellati di bugie e infedeltà». Il soggetto è lo spunto ideale per lo scatenarsi di equivoci e situazioni esilaranti. Gli interpreti dello spettacolo sono Marco Federici (Greg), Valentina Durantini (Ginny), Roberta Vesentini (Sheila) e Adolfo Vaini (Philip). Scelte musicali Nicola Martinelli, ideazione luci Massimiliano Fiordaliso, scenografie Daniele Pizzoli, costumi Francesca Campogalliani, Diego Fusari, direzione di scena Lorenza Becchi e Maria Donata Bosco.
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“SUFFICIENTE”
Spettacolo coinvolgente ed esilerante. Ottima interpretazione, anche per i più giovani