“Se adesso la percorriamo dieci volte più rapidamente di quanto si facesse un secolo fa, al fatto la terra è più piccola di allora.”
Miss Phyllis Fogg è, come la sua controparte maschile nel romanzo originale, un esempio tipico del carattere inglese immaginato da un Francese: flemmatica, precisa, fredda ma eccentrica – e incapace di resistere a una scommessa.
E così, quando un’innocua conversazione al club diventa una discussione sull’efficienza dei mezzi di trasporto moderni, la nostra eroina non esita un istante a partire per il giro del mondo insieme alla sua nuova cameriera francese, l’energica e leale – seppure alquanto svagata – Passepartout.
Il problema è che questa precipitosa partenza segue di pochissimo una clamorosa rapina alla Banca d’Inghilterra – compiuta, a quanto pare, da “una signora di bell’aspetto e buone maniere”… Convinto di avere individuato la ladra, il Detective Fix, assistito dal suo fido sergente indiano, si mette in viaggio a sua volta, inseguendo Miss Fogg per arrestarla.
Chi la spunterà, tra treni, piroscafi, elefanti, ponti in rovina e principesse da salvare, su e giù per quattro continenti? L’irriducibile detective o la tenace signora?
Nel centocinquantesimo anniversario della pubblicazione, il celebre romanzo di Jules Verne arriva sul palcoscenico del Teatrino d’Arco in una riduzione creata appositamente per l’Accademia Campogalliani: una versione al femminile del viaggio più famoso della narrativa avventurosa.
L’intrepida e imperturbabile Miss Phyllis Fogg guida un folto cast attraverso un mondo coloratissimo, che le magie della scenografia trasformano in una celebrazione della fantasia, delle storie e dell’avventura.
Il romanzo di Jules Verne racconta un mondo molto diverso dal nostro: un mondo pieno di ottimismo, di fiducia nel progresso e nella scienza; un mondo che, grazie alle innovazioni tecniche e all’espandersi delle reti di trasporto, si poteva percorrere con una facilità e rapidità inimmaginabili soltanto pochi anni prima. Verne intreccia questa modernità ai motivi classici del romanzo d’avventura, e al tema dell’irriducibilità dello spirito umano.
Nell’adattare il romanzo per la scena, siamo partiti da una domanda: e se l’eroe fosse invece un’eroina? Così ecco Phileas Fogg trasformato in Phyllis, una signora secondo cui non c’è nulla che una donna non possa fare come e meglio di un uomo – e quando l’allegro valletto francese Jean Passepartout diventa la cameriera Jeannette, l’intera storia si declina al femminile.
Le nostre eroine si muovono in un mondo tipico della narrativa avventurosa, quello delle letture d’infanzia e dei pomeriggi estivi di giochi a perdifiato… Per restituire quest’atmosfera fantasiosa e brillante lo spettacolo ricorre a costumi suggestivi e scene coloratissime, realizzate in collaborazione con il corso di Scenografia del Liceo Artistico “Giulio Romano”.
Il gioco, l’avventura e la fantasia diventano la chiave per aprire una finestra su un’epoca e il suo modo di leggere la complessità del mondo.
MANTOVA, 07 giu. - Dopo l’evento speciale dedicato al ricordo di Aldo Signoretti, la stagione teatrale estiva a lui dedicata nel Cortile d’Onore di Palazzo D’Arco, entra nel vivo con la riproposta di un recente grande successo della stagione teatrale 2022-2023 dell’Accademia Teatrale "Francesco Campogalliani" per la regia di Maria Grazia Bettini: "Il giro del mondo in 80 giorni" tratto dal romanzo di Jules Verne da Chiara Prezzavento che ne ha curato la traduzione e la rispettiva versione teatrale, una versione al femminile del viaggio più famoso della narrativa avventurosa.
Il romanzo di Jules Verne racconta un mondo molto diverso dal nostro: un mondo pieno di ottimismo, di fiducia nel progresso e nella scienza; un mondo che, grazie alle innovazioni tecniche e all’espandersi delle reti di trasporto, si poteva percorrere con una facilità e rapidità inimmaginabili soltanto pochi anni prima. Verne intreccia questa modernità ai motivi classici del romanzo d’avventura, e al tema dell’irriducibilità dello spirito umano.
Nell’adattare il romanzo per la scena, Chiara Prezzavento (che ha curato personalmente anche la traduzione) è partita da una domanda: e se l’eroe fosse invece un’eroina? Così ecco Phileas Fogg trasformato in Phyllis, una signora secondo cui non c’è nulla che una donna non possa fare come e meglio di un uomo – e quando l’allegro valletto francese Jean Passepartout diventa la cameriera Jeannette, l’intera storia si declina al femminile.
Le nostre eroine si muovono in un mondo tipico della narrativa avventurosa, quello delle letture d’infanzia e dei pomeriggi estivi di giochi a perdifiato... Per restituire quest’atmosfera fantasiosa e brillante lo spettacolo ricorre a costumi suggestivi e scene coloratissime, realizzate in collaborazione con il corso di Scenografia del Liceo Artistico "Giulio Romano".
Il gioco, l’avventura e la fantasia diventano la chiave per aprire una finestra su un’epoca e il suo modo di leggere la complessità del mondo.
Miss Phyllis Fogg è, come la sua controparte maschile nel romanzo originale, un esempio tipico del carattere inglese immaginato da un Francese: flemmatica, precisa, fredda ma eccentrica – e incapace di resistere a una scommessa.
E così, quando un’innocua conversazione al club diventa una discussione sull’efficienza dei mezzi di trasporto moderni, la nostra eroina non esita un istante a partire per il giro del mondo insieme alla sua nuova cameriera francese, l’energica e leale – seppure alquanto svagata – Passepartout.
Il problema è che questa precipitosa partenza segue di pochissimo una clamorosa rapina alla Banca d’Inghilterra – compiuta, a quanto pare, da "una signora di bell’aspetto e buone maniere"... Convinto di avere individuato la ladra, il Detective Fix, assistito dal suo fido sergente indiano, si mette in viaggio a sua volta, inseguendo Miss Fogg per arrestarla.
Chi la spunterà, tra treni, piroscafi, elefanti, ponti in rovina e principesse da salvare, su e giù per quattro continenti? L’irriducibile detective o la tenace signora?
L’intrepida e imperturbabile Miss Phyllis Fogg guida un folto cast attraverso un mondo coloratissimo, che le magie della scenografia trasformano in una celebrazione della fantasia, delle storie e dell’avventura.
Il cast è numerosissimo ed composto da Francesca Campogalliani, Chiara Benazzi, Loredana Sartorello, Rossella Avanzi, Barbara Pedrazzini, Martina Ginelli, Marco Federici, Adolfo Vaini, Giancarlo Santarello, Giovanni Rodelli, Debora Pedrazzini, Davide Cantarelli, Francesco Cantarelli, Margherita Governi, Sergio Negri, Giampiero Marra, Daniele Pizzoli, Roberto Marullo, Giancarlo Braglia, Diva Paola Polidori, Donata Bosco, Nadia Golinelli, Daniela Modena e Stefania Roversi.
La regia di Maria Grazia Bettini si è avvalsa della preziosa collaborazione tecnica di Chiara Prezzavento come aiuto regia, Lorenza Becchi per la direzione di scena, Daniele Pizzoli per l’ideazione delle scenografie coadiuvato da Daniela Modena e Stefania Roversi, Francesca Campogalliani e Diego Fusari per i costumi, Nicola Martinelli per la colonna sonora e direzione musicale, Gemma Gerevini, Rossella Mattioli e Simone Zunino come tecnici del suono, Massimiliano Fiordaliso per l’ideazione luci e gli effetti speciali, la Falegnameria Busoli e gli allievi del Corso di Scenografia del Liceo Artistico "Giulio Romano" per la realizzazione scene, Sartoria Teatrale Costa Pereira e HarleQueen per la realizzazione dei costumi, Lo per la realizzazione delle borse da viaggio e Carolina Galli per l’ideazione grafica.
Il pubblico avrà così la possibilità di assistere ad un momento teatrale di grande fascino, divertimento.
La prevendita dei posti non numerati si potrà effettuare nei giorni di spettacolo presso biglietteria del Teatrino D’Arco, dalle ore 17:30 alle ore 19:00 e dalle ore 20 oppure via mail su biglietteria@teatro-campogalliani.it
Per informazioni:
In caso di maltempo lo spettacolo verrà replicato la sera successiva
LUNEDÌ, 24 OTTOBRE 2022
MANTOVA - Tempo-Libero
Per recensire “Il giro del mondo in 80 giorni” conviene partire dalle scenografie che ruotano sul palcoscenico del teatrino d’Arco realizzate in collaborazione con gli studenti del liceo Artistico. Forniscono immediatamente una chiave di lettura delle avventure narrate dal Jules Verne nel celebre “Le Tour du Monde en quatre-vingts Jours”, edito nel 1872, a tre anni dall’apertura di Suez, e dalla diffusione delle ferrovie e dei battelli a vapore. Come sottolinea anche Bettini nel foglietto di sala, non è la mentalità positivista dell’epoca a smuovere il progetto, ma i fatti che vi si narrano trasformati in chiave fumettistica, e per di più marcati dall’orgoglio femminile di poter compiere qualsiasi impresa.
E dunque una messa in scena umoristica, protagoniste due donne (Phyleas diventa Miss Phyllis, e Jean, Jeannette) che si lanciano in un recitazione di pura clownerie, con il contrappunto sonoro dei temi musicali scelti da Nicola Martinelli tra le colonne sonore del cinema. In abiti fluenti d’epoca, ecco Miss Phillys, interpretata da Rossella Avanzi, aristocratica con fede nella matematica cui si richiama di frequente per impugnare la bontà delle tabelle di viaggio, e sfidare le tre dame del suo club (Benazzi, Campogalliani e Sartorello) che trovano impossibile il tour del titolo.
All’annuncio su un quotidiano per una cameriera al seguito, si presenta la francese Jeanette, cioè Martina Ginelli, affannata e ansiosa, che strilla o incorre in stordimenti alcolici, giustapponendosi con i suoi acuti alla compunta rigidità della britannica che usa l’ombrellino come protesi della mano imperiosa, e le commissioni commerciali per smuovere le subite negazioni di capitani, giudizi, o capotreni. In contemporanea all’itinerario delle due donne si svolge quello dell’ispettore Fix, convinto che la Phyllis sia l’autrice di un furto alla Banca d’Inghilterra, e che il tour sia la copertura all’atto criminale.
Ed ecco che Adolfo Vaini, fedele alla sua verve comica, ricorre a smorfie e soliloqui coloriti per rappresentare il detective che incorre in beffe a suo danno, e ad errori clamorosi. Sono ventiquattro gli attori utilizzati dalla regia sul pacoscenico, e questo suscita un certo imbarazzo negli spettatori che seguono le tappe del viaggio (anche segnalate su una parete della platea). La prima parte dello spettacolo è un po’ macchinosa, mentre la seconda si segnala per l’ilarità di certe figure, in doppie parti, Giancarlo Santarello (ferroviere e capitano), e Giancarlo Braglia (Batulcar e capotreno). Entusiasmo ed eccitazione pervadono tutti in questo gioco folle inseguito dall’impavida e agguerrita Grazia Bettini, generosamente disponibile a misurarsi con le esperienze più diverse.-
ALBERTO CATTINI
GIOVEDÌ, 13 OTTOBRE 2022
MANTOVA - Tempo-Libero
98%
“ECCELLENTE”
Spettacolo bellissimo e bravissimi gli attori
Divertentissima, fantastico pomeriggio Grazie mille!
Divertente, coinvolgente e dinamico. Grande interpretazione della compagnia, in particolare quella di Passepartout. Complimenti! Spettacolo adatto anche ai piu’ piccoli.
Leggero e molto divertente, ti proietta nella storia con una semplicità disarmante, lo sguardo viene catturato per tutta la durata dello spettacolo. Serata TOP!
Costumi molto curati
Bravissimi e super espressivi
È sorprendente la varietà di approcci che la Campogalliani ci regala, dal drammatico al comico. E quante diverse soluzioni di scenografie, costumi, regie, musiche! È una compagnia che si mette sempre in discussione aperta alle novità e fedele alla tradizione. Il giro del mondo in 80 giorni ne è la prova. Fantasmagorica, divertente, a ritmo serrato, ma che ti rimanda alla lettura del magico testo di Verne. Mi sono piaciute tanto le scenografie, in particolare quella mappa del viaggio proiettata in teatrino. E che cura nei costumi e nella musica. Credo che la regista Bettini e i suoi 23 attori ci abbiano regalato una commedia curata nei dettagli e sorprendente. Grande lavoro in scena per i cambi numerosi di ambientazione. E che gioia vedere recitare giovani con voci poderose e pronuncia perfetta. Grazie a tutti