La sera del 25 novembre 1930 al Teatro Andreani, nell’allestimento della Filodrammatica "Virgiliana"; Mantova trovava in "CHI DA NUALTAR LA TACA MJGA!" l’inizio uffìciale del suo teatro in vernacolo, consacrato da una cronaca lietissima.
Questa "comedia nostrana in tri at, sensa mignognole", che ricerca l’affermazione di valori la cui ferma difesa l"autore si propone già dal titolo, è dunque la capostipite di una produzione che conobbe in seguito altri successi ed ha in sé tutti gli ingredienti tipici perpetuati poi nel genere teatrale che da essa trae origine.
Ettore Campogalliani così li riassumeva: "Il teatro dialettale è un modo intelligente di glorificare le tradizioni, le nostre radici, le piccole cose e di renderle utili. Perché in esso è l’origine onesta e salda del nostro benessere morale e del nostro amore per le cose umili e fragili di ieri e, soprattutto, della nostra saggezza nel guardare e nel credere al mondo di domani. Figure, ambientazioni, mestieri, sentimenti, usanze, tutto acquista così una patina particolare che porta ogni cosa o persona a diventare elemento d"una fola siglata, alla fìne, dalla fiducia di un avvenire migliore per tutti.
"Castigat ridendo mores ". All’insegna dell"oraziana, secolare saggezza "esplose" "Chi da nualtar la taca miga!", bonaria, assennata, gioconda espressione del costume morale della nostra gente, nata per far ridere e meditare. Niente di troppo severo, intendiamoci, ma nemmeno niente di inutile. Che non è certo inutile scaricarsi di quando in quando il cervello con una risata nostrana e ritrovare nella parlata materna il buon senso dei nostri Avi".
Nella splendida cornice del giardino di Palazzo D’Arco a Mantova, si sono svolti i festeggiamenti dei sessant’anni di attività dell’Accademia Teatrale “Francesco Campogalliani”. Un appuntamento speciale per la città e per il pubblico affezionato alla compagnia mantovana che, dal 28 giugno al 26 luglio, ha riproposto, non solo le repliche dei maggiori successi, ma anche inedite serate nelle quali pure la musica è stata protagonista.
L’apertura della manifestazione è toccata al nuovo allestimento della commedia dialettale scritta da Francesco Campogalliani e Francesco Carli “Chi da nualtar la taca miga!”, per la regia di Aldo Signoretti, tributo dovuto al celebre burattinaio che ha dato il nome e l’ispirazione alla ormai storica accademia. Dal repertorio dell’ultimo decennio sono stati scelti gli spettacoli più significativi e più applauditi; per la regia di Maria Grazia Bettini: il “Cirano di Bergerac” di Edmond Rostand, “Camere da letto” di Alan Ayckbourn e “Delitto sul Nilo” di Agatha Christie; per la regia di Aldo Signoretti: “La sconcertante signora Savage” di John Patrick, “Comiche tenerezze di un tempo perduto” (un ricordo di Francesco Campogalliani e dei suoi burattini) di Alberto Cattini da un’idea di Aldo Signoretti e “Nel nome del padre” di Luigi Lunari.
I sessant’anni di attività hanno anche visto la creazione di una scuola di teatro, LaMascheraMobile , i cui allievi, per l’occasione, hanno realizzato, con successo, una libera interpretazione del testo di Bertolt Brecht “Il cerchio di gesso del Caucaso”.
Anche la musica ha avuto le sue serate: una jam session affidata alle note struggenti di Duke Ellington interpretate dal sax contralto Mauro Negri , mantovano di fama internazionale, ed un percorso di suoni e poesie, attraverso i quali la Jasband di Stefano Boccafoglia e l’attrice Roberta Visentini hanno rievocato le vicende del Novecento italiano, dal titolo “La storia siamo noi”.
Il fiore all’occhiello della manifestazione, però, è stato lo spettacolo ospite “American Soup” di Mary Jane Hansen per la regia di William F. Snyder, un musical della Compagnia del New York State Theatre Institute , in esclusiva per Mantova. L’accoglienza a Mantova del musical ha origine dai rapporti intessuti dalla Campogalliani con Patricia Di Benedetto Snyder, direttrice del NewYork State Theatre Institute, quando nel 1988 l’Accademia teatrale mantovana fu ospite all’ESIPA Theatre di Albany e alla Fordham University di New York con “Gli innamorati” goldoniani. L’istituto promuove la conoscenza del repertorio americano contemporaneo attraverso scambi culturali internazionali ed è per questo che anche la Fondazione “Umberto Artioli”– Mantova Capitale Europea dello Spettacolo – ha offerto la propria collaborazione per l’iniziativa in programma. Le due serate hanno registrato un’affluenza di pubblico superiore alle aspettative ed un caloroso consenso. Lo spettacolo, che alterna momenti drammatici a momenti esilaranti, è insieme tragedia e commedia accompagnata da una coinvolgente musica eseguita dal vivo: racconta le vicende di una famiglia italo-americana che, tra gioie e dolori, sperimenta e supera le esperienze collettive dell’assassinio Kennedy, la guerra delVietnam, il primo sbarco sulla luna, le manifestazioni per i diritti civili, il tutto intrecciato con la torturata autoanalisi che Andy Warhol conduce sulla propria vita e la propria opera inserita nello stesso burrascoso periodo storico. La soddisfazione per il successo ottenuto è stata espressa anche dal sindaco di Mantova, Fiorenza Brioni, che è intervenuta alla rappresentazione ed ha voluto esprimere di persona le sue congratulazioni a tutto il gruppo americano.
I festeggiamenti per i sessant’anni di attività della Campogalliani non potevano non concludersi con un nostalgico ricordo del maestro Ettore Campogalliani, commemorato, a quattordici anni dalla sua scomparsa, attraverso le interpretazioni in video dei suoi celebri allievi (Renata Tebaldi, Mirella Freni, Luciano Pavarotti, Aldo Protti), i ricordi della figlia Francesca e degli altri attori dell’accademia, e le voci dei giovani allievi del Conservatorio.
Insomma un sessantennale degno di una compagnia teatrale come la Campogalliani che, ne siamo certi, ha sicuramente davanti ancora una lunga vita! (Lorenza Becchi)
ACCADEMIA TEATRALE “FRANCESCO CAMPOGALLIANI”
Teatrino di Palazzo D’Arco
Piazza D’Arco, 2 - 46100 Mantova
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