Lo spettacolo è diviso in due tempi con un solo intervallo
La ripresa dello spettacolo è dedicata alla memoria di Aldo Signoretti e di Silvano Palmierini, rispettivamente magistrale regista e straordinario interprete della primitiva storica realizzazione di TRE SULL’ALTALENA
Il Presidente - Francesca Campogalliani
Ho scelto di riproporre questo spettacolo, senza cambiare nulla dell’originario allestimento e disegno registico, perché non mi sembrava possibile migliorare alcun elemento, tranne la sostituzione di un attore per “forza maggiore”.
Il Direttore Artistico - Maria Grazia Bettini
Ci sono varie cose divertenti che potrebbero essere dette sulla genesi e sulla “fortuna” di questa commedia, ma il dirle non è opportuno: qualcuno potrebbe adontarsene, e, a me non sembra il caso di farmi dei nemici. Le racconterò a suo tempo – magari in una nuova commedia – lasciando per ora il curioso alla sua curiosità. «Tre sull’altalena nasce un po’ per caso: il titolo aggancia e riecheggia – come è mio costume – un titolo noto, tentando di scavalcare a livello subliminare la diffidenza del pubblico italiano per le cose nuove e mai sentite. Come commedia – a parte l’abilità tecnica che sempre e generosamente mi riconosco – non mi sembrava gran cosa: e devo un cero e un inno a Franco Graziosi, che per primo si è calorosamente divertito leggendola e che mi ha aperto gli occhi, diciamo, sulle sue possibilità. Ho constatato poi che la commedia piace molto agli attori, e mi sono ricordato del Goldoni, che nel suo Teatro comico fa dire a un attore: «Perché una commedia diverta il pubblico bisogna che prima diverta me». Che diverta e piaccia agli attori è dunque un buon auspicio. Poi, rileggendola, mi sono divertito anch’io: e autoanalizzandomi un poco, ho scoperto quanto segue: la commedia – al di là del piccolo mistero di cui ne circonfondo la nascita – è nata comunque senza alcuno scopo preciso, come è per chi dia inizio a un discorso improvvisato, senza una traccia e senza una scaletta, è stata condotta con totale libertà, come è per chi passeggia senza meta e senza scopo, per il puro gusto di passeggiare: il risultato è che nel totale disimpegno, nella mancanza di ogni progetto particolare, sono liberamente confluiti in queste pagine temi, episodi, convinzioni, speranze, paure, manie che appartengono più che a me uomo di teatro o intellettuale o scrittore, a me uomo in quanto tale, Luigi Lunari e basta. E – sempre in questa disimpegnata libertà, non dissimile da quella sciolta tranquillità che a volte negli sport procura il record – la commedia si è disposta «naturalmente» secondo un ordine e un significato, che diventano addirittura esistenzial-filosofici. Al punto che avrei potuto scrivere – del tutto diversamente da quanto ho scritto – «…Questa commedia tratta dai vari atteggiamenti che l’Uomo assume di fronte al grande Problema della Morte. I tre protagonisti, e la quarta persona che sopraggiunge alla fine, rappresentano – secondo una tipologia che attraverso le quattro maschere della commedia dell’arte e le carte dei tarocchi risale addirittura all’antico Egitto – il Potere Economico, la Sapienza Filosofica e Razionale, la Forza delle Armi e da ultimo il Popolo Lavoratore (Pantalone, il Dottore, il Capitano, lo Zanni, ovvero i segni di danari, di coppe, di spade e di bastoni). Di fronte all’eterno problema della Vita e della Morte reagiscono secondo la propria intima struttura psicologica e culturale, cedendo alla paura, trovando rifugio nella razionalità, alzando le spalle nel cachinno derisivo e strafottente, sortendo un dibattito che nello scontro e nel confronto...» ... eccetera eccetera…
Luigi Lunari
Venerdì, 29 dicembre 2023
MANTOVA – Una serata speciale quella del 31 dicembre al Teatrino d’Arco, l’Accademia Campogalliani, infatti, propone lo spettacolo “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari alle ore 20,45 invece che al pomeriggio come solitamente accade la domenica.
“Alla fine dello spettacolo ci sarà un’attrice che farà un monologo – spiega il direttore artistico Maria Grazia Bettini – parlerà della ricchezza del teatro e di quello che trasmette e lascia agli spettatori, e poi verso le 23.30 faremo un brindisi, a ciascuno sarà consegnata una bottiglia piccola di spumante e ci faremo gli auguri per l’arrivo del nuovo anno tutti insieme. Abbiamo deciso di fare il brindisi prima di mezzanotte, così dopo ognuno può andare a brindare dove preferisce, in piazza, con gli amici, in famiglia”.
Già sold out con una lista d’attesa di 20 persone lo spettacolo di fine anno.
“Andare a teatro l’ultimo dell’anno – prosegue Bettini – è una tradizione e piace sempre, da noi poi, con un teatro così piccolo e con e distanze ridotte al minimo, attori e spettatori sono un tutt’uno e si diventa una grande famiglia”.
Lo spettacolo
La ripresa dello spettacolo è dedicata alla memoria di Aldo Signoretti e di Silvano Palmierini, rispettivamente magistrale regista e straordinario interprete della primitiva storica realizzazione.
“Tre sull’altalena nasce un po’ per caso: il titolo aggancia e riecheggia – spiega l’autore nel presentarlo – un titolo noto, tentando di scavalcare a livello subliminale la diffidenza del pubblico italiano per le cose nuove e mai sentite. Questa commedia tratta dai vari atteggiamenti che l’Uomo assume di fronte al grande Problema della Morte. I tre protagonisti, e la quarta persona che sopraggiunge alla fine, rappresentano – secondo una tipologia che attraverso le quattro maschere della commedia dell’arte e le carte dei tarocchi risale addirittura all’antico Egitto – il Potere Economico, la Sapienza Filosofica e Razionale, la Forza delle Armi e da ultimo il Popolo Lavoratore (Pantalone, il Dottore, il Capitano, lo Zanni, ovvero i segni di danari, di coppe, di spade e di bastoni). Di fronte all’eterno problema della Vita e della Morte reagiscono secondo la propria intima struttura psicologica e culturale, cedendo alla paura, trovando rifugio nella razionalità, alzando le spalle nel cachinno derisivo e strafottente, sortendo un dibattito che nello scontro e nel confronto.
VENERDÌ, 29 DICEMBRE 2023
Auguri a teatro nel passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo. Al Teatrino d’Arco, in piazza d’Arco, domani alle 20.45 l’Accademia Campogalliani mette in scena “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari, regia di Aldo Signoretti ripresa da Maria Grazia Bettini senza variazioni se non quelle degli attori che sono Giancarlo Braglia, Francesca Campogalliani, Diego Fusari e Adolfo Vaini.
La replica sarà domenica sera alle 21 con prosit benaugurale a fine spettacolo.
La commedia, al debutto nel 1993, è stata riproposta nel 2016 per le celebrazioni dei 70 anni dell’Accademia e dedicata alla memoria del regista Signoretti e di Silvano Palmierini che fu interprete nel primo allestimento.
Dal 1990 “Tre sull’altalena” è un successo, tradotto in molte lingue e rappresentato in ogni parte del mondo da diverse compagnie: dalla Campogalliani - più volte premiata - a Roma al Teatro della Cometa e a Milano al Manzoni e al Nuovo. Informazioni e prenotazioni tel 0376 35363 è 375 7384473 0 email biglietteria@teatro-campogalliani.it.
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VENERDÌ, 8 DICEMBRE 2023
MANTOVA - Tempo-Libero
Prosegue al Teatrino d’Arco la stagione dell’Accademia Campogalliani con “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari, da domani al 31 dicembre, regia di Aldo Signoretti ripresa da Maria Grazia Bettini. La commedia, al debutto nel 1993, è stata riproposta nel 2016 per le celebrazioni dei 70 anni dell’Accademia e dedicata alla memoria di Signoretti e di Silvano Palmierini, interprete nel primo allestimento. Domani la regia è la stessa di Signoretti, che Bettini ripropone senza variazioni, se non degli attori. Dal 1990 “Tre sull’altalena" è un successo internazionale, tradotto in molte lingue e rappresentato in ogni parte del mondo da diverse compagnie teatrali: dalla Campogalliani - più volte premiata - a Roma al Teatro della Cometa e a Milano al Manzoni e al Nuovo. Tre uomini si trovano nello stesso luogo per differenti ragioni: un commendatore per un incontro galante, un capitano per trattare l’acquisto di materiale bellico e un professore per ritirare le bozze di stampa di un suo libro. Quel luogo è un albergo, un posto per fare affari o una casa editrice? Avranno sbagliato indirizzo? L’allarme per un’esercitazione anti inquinamento impedisce loro di uscire e lì devono trascorrere la notte, nella stessa stanza: potrebbe essere l’anticamera dell’aldilà? Sono già morti, in attesa del Giudizio? Il dialogo tra loro , umoristico, è su vita e morte, destino e libero arbitrio, esistenza di Dio e ateismo. Una donna delle pulizie entra... Gli interpreti sono Giancarlo Braglia (capitano), Adolfo Vaini (commendatore), Diego Fusari (professore) e Francesca Campogalliani (donna). Scenografie di Aldo Signoretti, costumi ideati da Mario Zolin, luci curate da Massimiliano Fiordaliso, scelte musicali di Nicola Martinelli. Direzione scenica di Lorenza Becchi, Donata Bosco e Marina Alberini. Le date delle rappresentazioni sono domani, 10, 15, 16, 17, 30 e 31 dicembre: alle 20.45 il venerdì e il sabato, alle 16 la domenica a eccezione di domenica 31 in cui lo spettacolo inizierà alle 20.45. Prevendita posti non numerati giovedì, venerdì e sabato alla biglietteria del Teatrino d’Arco dalle 17.30 alle19 o email biglietteria@teatro-campogalliani.it. Informazioni tel.0376 325363 e 375 7384473 o www.teatro-campogalliani.it. -
G.S.
Venerdì, 8 dicembre 2023
MANTOVA – Divertente, mai banale e allo stesso tempo capace di far riflettere. Ecco in estrema sintesi “Tre sull’altalena” la commedia scritta da Luigi Lunari e che vede come assoluti protagonisti tre uomini: un commendatore, un ex capitano dell’esercito e un professore.
A loro si affianca poi l’arrivo di una donna delle pulizie la cui identità secondo i tre, costretti loro malgrado a passare la notte insieme, potrebbe essere ben altra.
Da domani sera 9 dicembre l’Accademia Campogalliani tornerà a portare in scena al teatrino D’Arco lo spettacolo, che ha debuttato nel 1993, ha conseguito il maggior numero di premi sia a livello di gruppo che individuali, ed è stato ripreso nel 2016 in occasione delle celebrazioni del settantennale dell’Accademia, dedicandolo alla memoria di Aldo Signoretti e di Silvano Palmierini, rispettivamente magistrale regista e straordinario interprete della prima storica realizzazione. anche oggi la regia è la stessa curata da Signoretti e che Maria Grazia Bettini ha voluto riproporre senza cambiare nulla dell’originario allestimento e disegno registico, perché (come ha dichiarato lei stessa): non mi sembrava possibile migliorare alcun elemento, tranne la sostituzione di un attore per “forza maggiore”.
Il testo, tradotto in quasi una trentina di lingue, riscosse subito una grande fortuna nel campo del teatro professionistico italiano, dopo l’edizione del debutto (1990 – Teatro dei Filodrammatici di Milano – regia di Silvano Piccardi) “Tre sull’altalena” è stata portata in scena in Italia dalla Compagnia Pambieri-Tanzi-Beruschi (1996 – Teatro Carano – Milano), sempre per la regia di Silvano Piccardi.
Pur essendo stata rappresentata in otto capitali europee dal teatro professionista, a Roma fu solamente l’Accademia Teatrale Campogalliani a portarla in scena al Teatro della Cometa e successivamente anche a Milano al teatro Manzoni e al teatro Nuovo.
I tre protagonisti, e la quarta persona che sopraggiunge alla fine, rappresentano – secondo una tipologia che, attraverso le quattro maschere della commedia dell’arte e le carte dei tarocchi, risale addirittura all’antico Egitto – il Potere Economico, la Sapienza Filosofica e Razionale, la Forza delle Armi e da ultimo il Popolo Lavoratore (Pantalone, il Dottore, il Capitano, lo Zanni, ovvero i segni di danari, di coppe, di spade e di bastoni). Di fronte all’eterno problema della Vita e della Morte reagiscono secondo la propria intima struttura psicologica e culturale, cedendo alla paura, trovando rifugio nella razionalità, alzando le spalle in una risata sguaiata e strafottente, sortendo un dibattito che offre ripetutamente motivi di scontro e di confronto.
Gli interpreti dello spettacolo sono: Giancarlo Braglia (il capitano), Adolfo Vaini (il commendatore), Diego Fusari (il professore) e Francesca Campogalliani (la donna); le scenografie portano la firma di Aldo Signoretti, i costumi sono stati ideati da Mario Zolin, le luci sono curate da Massimiliano Fiordaliso e le scelte musicali operate da Nicola Martinelli; la direzione scenica è affidata a Lorenza Becchi, Donata Bosco e Marina Alberini.
Le date delle rappresentazioni sono 9 – 10 – 15 – 16 – 17 – 30 e 31 dicembre, alle ore 20,45 il venerdì e il sabato ed alle ore 16 la domenica, ad eccezione del 31 in cui lo spettacolo sarà sempre alle 20,45 per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.
La prevendita dei posti non numerati si potrà effettuare nei giorni di giovedì, venerdì e sabato presso biglietteria del Teatrino D’Arco, dalle ore 17:30 alle ore 19:00 oppure via mail su biglietteria@teatro-campogalliani.it, per informazioni tel. 0376 325363 / 375 7384473 o su www.teatro-campogalliani.it.
Tutti i dettagli e alcuni spezzoni della commedia nel video servizio con le interviste anche al direttore artistico e regista della Campogalliani Maria Grazia Betttini, all’attore Adolfo Vaini e alla presidente dell’Accademia, attrice nella commedia, Francesca Campogalliani
7 dicembre 2023
MANTOVA – La stagione teatrale dell’Accademia Teatrale Campogalliani prosegue al Teatrino D’Arco con lo spettacolo “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari messo in scena dalla stessa Accademia per la regia di Aldo Signoretti ripresa da Maria Grazia Bettini.
>Lo spettacolo, che ha debuttato nel 1993 e ha conseguito il maggior numero di premi sia a livello di gruppo che individuali, è stato ripreso nel 2016 in occasione delle celebrazioni del settantennale dell’Accademia Teatrale Campogalliani, dedicandolo proprio alla memoria di Aldo Signoretti e di Silvano Palmierini, rispettivamente magistrale regista e straordinario interprete della prima storica realizzazione di “Tre sull’altalena”; anche oggi la regia è la stessa curata da Aldo Signoretti e che Maria Grazia Bettini ha voluto riproporre senza cambiare nulla dell’originario allestimento e disegno registico, perché (come ha dichiarato lei stessa): non mi sembrava possibile migliorare alcun elemento, tranne la sostituzione di un attore per “forza maggiore”.
l testo riscosse subito una grande fortuna nel campo del teatro professionistico italiano, dopo l’edizione del debutto (1990 – Teatro dei Filodrammatici di Milano – regia di Silvano Piccardi) “Tre sull’altalena” è stata portata in scena in Italia dalla Compagnia Pambieri-Tanzi-Beruschi (1996 – Teatro Carano – Milano), sempre per la regia di Silvano Piccardi.
La fortuna straniera della commedia comincia nel 1994. Tradotta in francese con il titolo “Fausse adresse”, viene rappresentata al Festival di Avignone dalla Compagnia Pierre Santini, nel mese di luglio. In novembre viene portata a Parigi, al Théâtre La Bruyère, dove sta in scena per 159 sere, poi in tournèe in Francia “Tre sull’altalena” viene pubblicata in francese su “Avant-Scène” (febbraio 1995) e in Inglese su “Plays International” (settembre 1994). Da allora, viene tradotta in ventitre lingue, e pubblicata – oltre che in francese e inglese – anche in spagnolo, in russo, in portoghese, in croato e in bulgaro; in Italiano esce nella BUR di Rizzoli, Milano 1994. Poi presso l’editore Book Time, Milano 2012 Rappresentata in Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio, Svizzera, Svezia, Finlandia, Estonia, Rep Ceka, Slovacchia, Messico, Argentina, USA, Canada, Russia e CSL, Bulgaria, Cipro, Grecia, Turchia, Israele, Croazia.
Pur essendo stata rappresentata in otto capitali della CEE dal teatro professionista, a Roma fu solamente l’Accademia Teatrale Campogalliani a portarla in scena al Teatro della Cometa e successivamente anche a Milano al teatro Manzoni e al teatro Nuovo.
>Tre uomini, un commendatore, un capitano dell’esercito ed un professore, si trovano nello stesso luogo per tre ragioni diverse: il commendatore per un incontro galante, il capitano per trattare un acquisto di materiale bellico, il professore per ritirare le bozze di stampa di un suo libro.
Ma cos’è esattamente quel luogo? Un discreto e comodo albergo, un luogo di affari, o una casa editrice? E’ possibile che tutti e tre abbiano avuto l’indirizzo sbagliato?
Questa situazione strana accresce il mistero, anche perché un allarme per un’esercitazione anti-inquinamento impedisce loro di uscire.
Durante la notte che sono costretti a passare insieme, i tre uomini in attesa, sospesi, tutti aspirano a qualcosa, qualcosa che non arriva, anzi il senso di sospensione aumenta col passare del tempo, tanto che arrivano a sospettare che la stanza potrebbe essere davvero un’anticamera per l’aldilà, e che probabilmente essi sono già morti, e in attesa del Giudizio. I tre reagiscono a questa prospettiva secondo le rispettive caratteristiche psicologiche: il commendatore è spaventato ed ansioso, il capitano non trova niente di misterioso nella situazione e resta assolutamente indifferente, il professore usa tutta sua logica filosofica per spiegare il fenomeno come un fatto naturale e logico. Ne risulta un dialogo umoristico centrato sui temi importanti di vita e morte, destino, predestinazione e libero arbitrio, esistenza di Dio ed ateismo. Improvvisamente una donna delle pulizie entra nella stanza e dice cose talmente ambigue da far nascere nei tre malcapitati un nuovo grande enigma: è realmente una donna delle pulizie, o è l’Angelo del Giudizio? Sul finale quando la donna esce, senza svelare il mistero, un lungo suono della sirena indica che l’allarme per l’emergenza inquinamento è finito. I tre sono pronti ad andare, ma la scena finale ci regala un sorprendente coup de théâtre.
I tre protagonisti, e la quarta persona che sopraggiunge alla fine, rappresentano – secondo una tipologia che, attraverso le quattro maschere della commedia dell’arte e le carte dei tarocchi, risale addirittura all’antico Egitto – il Potere Economico, la Sapienza Filosofica e Razionale, la Forza delle Armi e da ultimo il Popolo Lavoratore (Pantalone, il Dottore, il Capitano, lo Zanni, ovvero i segni di danari, di coppe, di spade e di bastoni). Di fronte all’eterno problema della Vita e della Morte reagiscono secondo la propria intima struttura psicologica e culturale, cedendo alla paura, trovando rifugio nella razionalità, alzando le spalle in una risata sguaiata e strafottente, sortendo un dibattito che offre ripetutamente motivi di scontro e di confronto.
Gli interpreti dello spettacolo sono: Giancarlo Braglia (il capitano), Adolfo Vaini (il commendatore), Diego Fusari (il professore) e Francesca Campogalliani (la donna); le scenografie portano la firma di Aldo Signoretti, i costumi sono stati ideati da Mario Zolin, le luci sono curate da Massimiliano Fiordaliso e le scelte musicali operate da Nicola Martinelli; la direzione scenica è affidata a Lorenza Becchi, Donata Bosco e Marina Alberini.
Le date delle repliche sono 9 – 10 – 15 – 16 – 17 – 30 e 31 dicembre, alle ore 20,45 il venerdì e il sabato ed alle ore 16 la domenica, ad eccezione del 31 in cui lo spettacolo sarà sempre alle 20,45 per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.
La prevendita dei posti non numerati si potrà effettuare nei giorni di giovedì, venerdì e sabato presso biglietteria del Teatrino D’Arco, dalle ore 17:30 alle ore 19:00 oppure via mail su biglietteria@teatro-campogalliani.it, per informazioni tel. 0376 325363 / 375 7384473 o su www.teatro-campogalliani.it.
98%
“ECCELLENTE”
Interpretazione di altissimo livello e Testo arguto e coinvolgente. Lo spettacolo del 31 Dicembre ha regalato alla fine un momento di riflessione sul valore del Teatro e la condivisione degli auguri con un Brindisi in Sala. Complimenti a tutto lo staff, dalla Regia alla Biglietteria per la professionalità ed il calore che regalano al pubblico. Ottimo modo per chiudere l’anno 2023 in bellezza e con un sorriso
Testo divertente ma profondo e interessante
Essenziale ma molto curata
Adeguata al Testo ed allo Spettacolo
Attori molto coinvolgenti e bravissimi a tenere sempre alta l’attenzione nonostante ritmi molto serrati. Ottime le caratterizzazioni dei personaggi
Interessanti spunti di riflessione sulla vita Spettacolo dinamico scorrevole senza pause Piacevole da seguire
E’ uno spettacolo da non perdere, che regala al pubblico un’esperienza unica e indimenticabile. Attori veramente coinvolgenti, ovviamente il corredo, dalla scenografia alla musica e quindi alla regia, è tutto sapientemente gestito.
Eccellenti professionisti. Chapeau!