Follia e Follie
La follia ha conosciuto molte definizioni nel corso dei millenni – oggetto di paura, di elogio filosofico, di superstizione, di diagnosi clinica – conservando sempre un carattere d’inafferrabilità che ne ha fatto un tema principe attraverso la storia della letteratura. Non a caso il Fool del teatro inglese declina i caratteri della buffoneria, della schiettezza più cruda e della saggezza, fungendo spesso da tramite, più o meno scomodo, tra le due dimensioni della scena e del pubblico…
Nelle opere del suo canone, William Shakespeare affronta la follia in un’iridescente varietà di prospettive – vera o pretesa, cieca o acutissima, innocente o sanguinosa, colpevole, amorosa, gelosa, omicida, vendicativa… con una costante: il prezzo, per chi abbandona il sentiero della ragione, è sempre terribile.
Questo spettacolo accosta personaggi di varie tragedie, modellandoli nelle sfaccettature di una mente fratturata per esplorare i confini del concetto di follia: a chi appartiene davvero la gelosia che uccide Desdemona e Otello? Da quali profondità emergono le Streghe di MacBeth, Ariel, Calibano e lo Spettro di Amleto? Persa l’identità regale, che cosa resta di Lear? Dove inizia e dove finisce la realtà nella mente di Prospero?
Gli allievi del Secondo Anno si cimentano in una galleria di personaggi shakespeariani, riletti in un gioco di accostamenti e reiterazioni attorno al tema universale della follia.