Il Dramma è idealmente ispirato alla vita del poeta Umberto Bellintani, nato nel maggio del 1914, in un piccolo borgo della pianura padana dal nome inquietante: Gorgo.
Tolti gli anni giovanili, in cui frequenta la Scuola d’Arte di Monza, e quelli immediatamente successivi, in cui combatte nell’ultima guerra mondiale (dapprima sul fronte greco-albanese e in seguito prigioniero dei nazisti a Dachau), Bellintani vive quasi interamente il tempo della sua vita a Gorgo.
E’ un incontro determinante: gorgo come origine e come destino, gorgo come nomen omen… Esperienza che non può che riflettersi nell’opera poetica dell’autore, dove, come si osserverà, i gorghi non mancano, anzi si moltiplicano, rincorrendosi.
Si tratta, inizialmente, semplicemente, quasi in modo referenziale, dei mulinelli che si creano nell’acqua, nel corso del Po, quando, all’altezza di San Benedetto, il grande fiume lascia le terre delle grandi anse per approssimarsi alla foce.
Questi mulinelli di fiume hanno anche, banalmente, forma di vortice, che è una tipica struttura della catabasi e che, quindi, è un’invocazione di morte a ogni passo, a ogni giro.
"Gorgo" è, come si ricorderà, metonimia della morte anche nella sua occorrenza letteraria italiana più famosa, in Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1950) di Cesare Pavese.
Tuttavia, nel gorgo della morte si scende — apparentemente — "muti", in Pavese: non così in Bellintani, il quale fa del confronto con la morte un motivo di grande eloquio, di evocazione ossessiva e di costruzione di vari topoi, come quello del funerale o della tomba, raggiungendo per questo cammino dei suoi culmini espressivi, in Al tuo amore (Paria, Mondadori, 1955).
Raggiunge i maggiori consensi letterari negli anni che vanno dal 1953 al 1963, dopodiché si isola volontriamente, sino a far cadere il suo nome nel completo oblio.
La morte lo raggiunge nell’ottobre 1999.
I personaggi di Giona e Herman sono liberamente ispirati a due periodi della sua esistenza, come spunto per una storia inventata…
Come lui stesso ama raccontare di sé, Angelo Lamberti nacque il 4 Novembre 1942 nel ’Cimitero di Casteldario’ (MN) dove ha vissuto per sedici anni. Cominciò il proprio percorso artistico come drammaturgo: le sue opere teatrali sono state pubblicate su Sipario, sono state rappresentate in Italia e a New York, ottenendo riconoscimenti di rilievo. Dietro consiglio del poeta Bellintani ’dal 1998 ha dissotterrato dal cassetto le sue poesie’ pubblicando sette raccolte, recensite favorevolmente e vincitrici di premi importanti.
Si è sempre sentito ’figlio adottivo’ di Umberto Bellintani e proprio per questo motivo ha scritto ’Un gorgo di terra’ ispirandosi ad alcuni episodi della vita del poeta.
La Compagnia Campogalliani di Mantova ha ritenuto importante mettere in scena le parole dei due autori legati dal filo della poesia della nostra terra.